Storia della nascita della normativa per contrastare le infiltrazioni mafiose nelle istituzioni (ultima parte)

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
25 Aprile 2018 10:30
Storia della nascita della normativa per contrastare le infiltrazioni mafiose nelle istituzioni (ultima parte)

Si conclude oggi il viaggio della nostra Elena Manzini nella storia della nascita della normativa per contrastare le infiltrazioni mafiose. La prima puntata è stata pubblicata il 14 aprile, la trovate a questo link: https://www.primapaginacastelvetrano.it/storia-della-nascita-della-normativa-per-contrastare-le-infiltrazioni-mafiose-nelle-istituzioni-i-parte/ la seconda puntata è stata pubblicata il 18 aprile, la trovate a questo link: https://www.primapaginacastelvetrano.it/storia-della-nascita-della-normativa-per-contrastare-le-infiltrazioni-mafiose-nelle-istituzioni-ii-parte/ la terza puntata è stata pubblicata il 21 aprile e la trovate a questo link: https://www.primapaginacastelvetrano.it/storia-della-nascita-della-normativa-per-contrastare-le-infiltrazioni-mafiose-nelle-istituzioni-iii-parte/ Gustatevi la quarta e ultima parte dell'inchiesta.

La mancanza di professionalità disponibili a mettersi in gioco in realtà ostili è uno dei tanti problemi di un commissariamento. Sarebbe quindi necessario prevedere la possibilità di utilizzare professionisti esterni alla Pubblica Amministrazione ( ma anche Commissari "esterni" al luogo o regione in cui è necessario operare). Gli Enti Locali commissariati "godono" di un trattamento diverso ovvero: "la dichiarazione di priorità di accesso a contributi e finanziamenti a carico degli stanziamenti destinati agli investimenti degli Enti locali" (disciplinata ai sensi del II° comma dell'art.

145 del TUEL). Ma tutto è limitato dalla  compatibilità dell'indebitamento con le disponibilità dei bilanci degli Enti, quasi sempre deficitari, mentre l'eccessiva lungaggine del procedimento rischia di vanificare l'intento del legislatore di privilegiare e velocizzare l'accesso ai finanziamenti.   Data la delicatezza del provvedimento  di scioglimento e considerata la durata piuttosto lunga (fino a un massimo di 24 mesi) della gestione straordinaria, maggiore dovrebbe essere l'impegno, anche finanziario, dello Stato per consentire occasioni di sviluppo e di riscatto da condizioni di arretratezza e sottocultura, proprio in quelle realtà socio-economiche connesse a situazioni di inquinamento ed infiltrazioni mafiose.

In tal modo il commissariamento potrebbe diventare momento ed occasione per una rinascita e per un riscatto anche morale, prima ancora che economica, della cittadinanza coinvolta e in qualche modo “colpita” dal provvedimento di scioglimento. Sotto l’aspetto finanziario sono stati previsti due strumenti  per garantire un adeguato finanziamento degli Enti sciolti per infiltrazioni mafiose. Dapprima con la legge del 28 maggio 2004 n. 140, è stata introdotta la possibilità, su richiesta dell’ente, di anticipare i trasferimenti erariali in un’unica soluzione in deroga alla normativa vigente; quindi una buona parte del “Fondo Campione”, pari a circa cinquecento mila euro l’anno, è stata destinata ai comuni sciolti per infiltrazioni mafiose.

In materia di appalti, sono stati formulati, da parte delle più attive Commissioni straordinarie, relativamente alla fase di preselezione dei procedimenti di gara, “Codici regolamentari di comportamento”, con i quali sono stati preventivamente fissati i criteri da utilizzare nella scelta delle imprese, prevedendo, tra l'altro, l'esclusione di quelle ritenute, sulla base delle informazioni degli organi di polizia, legate direttamente o anche indirettamente ad organizzazioni criminali.

Tutto sulla carta sembrerebbe funzionare alla perfezione, se non che, il tempo ha dato modo di far emergere grandi criticità comunque, legate soprattutto all'esperimento delle gare che,  è stato evidenziato, sono state nell'arco degli anni pilotate a piacemento da questo o quel politico, da questo o quel funzionario nonostante la presenza di Commissari. Talvolta le Commissioni Straordinarie hanno grandi difficoltà a riaffermare la potestà dell'Ente in materia di canoni e tributi. Non è il caso del comune di Castelvetrano, a quanto pare, dove la Commissione insediatasi, probabilmente per rimpinguare le casse comunale, ha aumentato i tributi pur in mancanza di adeguati servizi.

Nella fattispecie non tenendo conto che il terriotorio oramai ha l'economia a pezzi, ha un'economia disgregata e ridotta ad un lumicino. Quindi vessare ulteriormente una cittadinanza che non pagava (e non sempre per motivi clientelari ma bensì di sussistenza) porta soltanto ad allargare i "buchi di bilancio". Certo per far ritornare comunque i numeri basta sposatre qualche cifra a destra e manca.... Il Ministero dell'Interno, ha dato avvio ad un Comitato specifico per analizzare le situazioni che si vengono a creare post commissariamento (che a Castelvetrano verrebbe da dire post bombardamento), dove in genere si verifica il ripetersi delle infiltrazioni mafiose sciolte in precedenza.

Aggiungerei che servirebbe anche un Comitato di Controllo sull'azione commissariale: perchè se da una parte i "nominati" dovrebbero occuparsi dell'ordinaria amministrazione risulta difficile comprendere perchè vengono presi alcuni provvedimenti e non altri (maggiormente a favore della cittadinanza, che è quella che poi dovrebbe essere in un certo senso difesa). Il compito non sempre facile delle Commissioni Straordinarie dovrebbe anche garantire l'esclusività dell'impegno nella gestione degli Enti sciolti per mafia: non è compatibile lo svolgimento di altri compiti nell'ambito dell’Amministrazione dell’Interno.

Auspicabile sarebbe anche la istituzione di una sorta di “Albo dei Commissari straordinari”, selezionati su base volontaria, ma specificamente formati e continuamente aggiornati per affrontare, nelle diverse realtà interessate, il compito "straordinario" che li attende, ove venga anche evidenziato l'intero operato (anche perchè, meglio ricordare, che lo stipendio di un Commissario e di "esperti" da lui nominati gravano sulle finanze di tutti i cittadini). È necessario studiare, altresì, ulteriori disposizioni normative e regolamentari in relazione al funzionamento delle Commissioni, con specifico riferimento alle attività di coordinamento e connessa attribuzione delle deleghe, che devono essere esplicitamente previste ed affidate ad uno dei tre componenti: non certamente utilizzando soltanto il criterio dell'anzianità anagrafica.

La straordinarietà della gestione, dunque, deve essere connessa anche ad un quadro normativo straordinario ancor più incisivo e penetrante: non possono, ad esempio, valere per le Commissioni straordinarie quelle disposizioni che vietano agli amministratori l'accesso alle informazioni di polizia. I rapporti della Commissione straordinaria con gli altri Enti territoriali e con gli Enti finanziatori vanno più adeguatamente regolamentati al fine di evitare, ad esempio, che la gestione dei finanziamenti, che spesso risponde a criteri politici di parte, penalizzi le comunità soggette a gestione straordinaria.

È necessario che il provvedimento di scioglimento abbia effetto anche nei confronti dei rappresentanti del Comune nominati in altri Enti, anche se esterni al Consiglio Comunale sciolto. In altre situazioni verrebbe da pensare che l'esercizio delle Commissioni Straordinarie dovrebbe articolarsi nell'arco del tempo di una legislatura, in modo tale da poter capire il modus operandi della mafia nell'ambito dell'ente locale. Nel caso di Castelvetrano, "prima finisce meglio è": ciò che è stato prodotto da una Commissione che ha potere su tutto è solo decadenza in ogni ambito....Un provvedimento come l'abbattimento della case a Triscina è ridicolo vista, invece, la situazione di degrado in cui versa il paese.

Spazzatura ovunque (alzare la cornetta e chiedere l'intervento dell'esercito non è compito di un cittadino bensì di chi ha il potere conferito dallo Stato....come una sorta di "prova d'esame", anche per chi volesse proseguire la carriera in qualità di Prefetto). Elena Manzini Fine quarta ed ultima parte

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