Selinunte e la storia di una ricostruzione- Ultima Parte

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
27 Gennaio 2018 08:23
Selinunte e la storia di una ricostruzione- Ultima Parte

Nel 1977 vi fu l'ennesima proposta di ricostruzione del Tempio "G", avanzata da Rosario Romeo (storico e politico nativo di Giarre). Egli si chiese se: "non fosse possibile procedere ad un restauro attento, accurato e scientificamente ineccepibile". Un restauro limitato alla composizione delle colonne che lo avrebbe reso più accessibile alle masse. Sempre secondo Romeo riportare alla vita uno dei massimi templi del mondo classico avrebbe avuto importanti riscontri a livello turistico nel Mezzogiorno.

Dal 1953 al 1977 le proposte di anastilosi tendono a differenziarsi di poco. Ovviamente a fare da contraltare alle affermazioni di Romeo vi sono quelle di non pochi scettici: da Massimo Pallottino (secondo il quale poteva essere un sogno meraviglioso ma difficilmente realizzabile) a Salvatore Calderone, Guido Calogero e Bruno Molajoli (secondo i quali si doveva procedere con assoluta prudenza) a Giorgio Gullini (che ebbe ad affermare: "metodologicamente è possibile e lodevole, affrontare il problema del tempio G: ma non vi è la certezza di arrivare ad alcun risultato").

Una voce però si sollevò a favore della proposta di Rosario Romeo. Fu quella di Vincenzo Tusa che in un articolo pubblica su l'Unità, oltre a lodare la proposta del conterraneo rilevava la necessità di uno studio preliminare della durata di 4-5 anni, in modo tale da avere tutti gli elementi per affrontare il problema della ricostruzione. Ecco che si evince un netto cambio di paradigma in merito al restauro, in quel periodo tra l'ideazione dell'anastilosi del Tempio E e l'ultima proposta del 1977.

Ora bisognerebbe però valutare l'anastilosi di Selinunte alla luce di quanto avviene in termini di turismo. Una domanda su tutte: "Perché un turista di "massa" dovrebbe recarsi a visitare il Parco di Selinute?"Ovvia la risposta: "Per vedere i Templi ricostruiti e non un ammasso di pietre". Certo si potrà obiettare alla risposta ed arrivare però a fare una scelta (visti i tempi di globalità, iperrealtà): preferire l'autenticità alla falsificazione, l'originale alla copia, tenendo presente che oggi il cosiddetto "falso" agli occhi di un "turista di massa" appare più reale dell'originale.

E' una sorta di problema che si è posto il sociologo inglese John Urry: ovvero la modellazione dell'aspetto fisico delle località turistiche in base allo sguardo dei visitatori. Innanzitutto creazione e crescita del "turismo di massa" sono un aspetto che caratterizza lo sviluppo sociale del XIX secolo in merito a lavoro e tempo libero. Il "tour del turismo di massa" si differenzia notevolmente da quello che era il "tour" praticato dai giovani di un'elite, non essendo gli stessi dei lavoratori salariati potevano dedicarsi ai viaggi per apprendere, studiare, educarsi.

Col tempo il "turismo di massa" è andato evolvendosi, ha avuto periodi di tempo più o meno lunghi di lontananza dal lavoro e quindi nella vacanza tipica da relax ha iniziato ad inserire apprendimento ed educazione. Ecco nascere il "turismo culturale" con l'accresciuta popolarità di musei, siti storici ed archeologici sino ad arrivare ai parchi tematici (hyper-real historical re-creations), luoghi di totale finzione. Il "turismo archeologico" però si differenzia in quanto lo sguardo diventa essenziale per l'esperienza turistica: quindi una località turistica deve essere in grado di presentare qualcosa di straordinario da guardare, in primis gli edifici.

Nascono così le escursioni in villaggi "tipico inglese", il "tipico grattacielo made in Usa", il "tipico castello francese" ma ci sta anche il "tipico tempio greco". Quarta ed ultima parte – Fine Per chi si fosse perso la prima parte di questo dossier la potrà trovare qui https://www.primapaginacastelvetrano.it/lanastilosi-selinunte-storia-ricostruzione/ Mentre la seconda parte la troverà qui: https://www.primapaginacastelvetrano.it/storia-della-ricostruzione-selinunte-seconda-parte/ Mentre la terza parte la troverà qui: https://www.primapaginacastelvetrano.it/selinunte-storia-ricostruzione-terza-parte/ Elena Manzini

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