“Una punta di Sal”. A Mazara la droga scorre a fiumi. “Radiografia” di un grave fenomeno che riguarda sempre più giovanissimi

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
10 Maggio 2020 10:14
“Una punta di Sal”. A Mazara la droga scorre a fiumi. “Radiografia” di un grave fenomeno che riguarda sempre più giovanissimi

La droga scorre a fiumi. A Mazara il fenomeno si è ingigantito. Il  dottor Antonio Sparaco, responsabile provinciale del coordinamento aziendale attività di prevenzione, dipartimento salute mentale dell’Asp di Trapani, in una sua indagine di qualche anno fa,  calcola che su 4.800 giovani mazaresi dagli 11 ai 18 anni che frequentano le scuole medie e superiori, almeno 2500 farebbero uso quotidiano di sostanze stupefacenti. Una larga fascia comprende i giovani dai 18 ai 30 anni che oscillerebbe tra 2500 e 3500 tossicodipendenti.

Non catalogabili gli ultra trentenni e i quarantenni che, comunque, sarebbero migliaia. Per questo il “mercato” di Mazara fa gola ai “grossisti”, per la forte domanda che ricevono e che viene soddisfatta attraverso centinaia di piccoli e medi spacciatori locali che rivendono la droga a piccole dosi per pochi euro ma con una frequenza quotidiana. Un reticolo che si allarga sempre più e che ingloba anche giovani della borghesia e disoccupati. La droga leggera o pesante che sia, arriva principalmente da Palermo con auto, pullman ma anche con il treno ed a volte anche con motoscafi che approdano di notte sulle coste mazaresi.

I riscontri sono i numerosi interventi delle forze di polizia per terra e per mare in tutti questi anni, i rifornimenti in città non mancano mai. Sparaco, che è un pedagogista sanitario e psicoterapeuta,  conosce bene, tra l’altro,  la realtà di Mazara dove ha operato per diversi anni nel Sert. Spiega  che il largo uso di cocaina ha fatto abbassare l’età dei ragazzi che comprano magari un grammo di questa sostanza (circa 40 euro) e la suddividono fra amici, spendendo pochi euro. Quindi, il consumo di droghe in città ha raggiunto livelli di guardia.

Da un po’ di tempo a questa parte è tornato di moda lo spinello che ha contagiato anche i giovanissimi di 14 e 15 anni, di entrambi i sessi. «Il fenomeno – afferma Sparaco – è in forte espansione. I giovani ritengono che, oltretutto, non faccia male fumare marijuana. L’uso di questo stupefacente, tra l’altro, forse viene tollerato anche dalle famiglie. Qualcuna di loro dice che “è meglio questo che drogarsi”, come se lo spinello non fosse dannoso come tutte le droghe». Ma è il consumo di cocaina che preoccupa, che allarga sempre più la fascia di età che tende, anche in questo caso, ad abbassarsi.

Per non dire dell’eroina che circola da diverso tempo e il consumo è tornato a crescere. Si contano due  vittime che risalgono ad alcuni anni fa, nel 2010 e nel 2014. In crescita anche il consumo di "crack" il cui consumo avviene per inalazione dopo aver surriscaldato i cristalli (vedi foto di copertina) in pipe apposite di vetro o ricavate spesso da bottiglie di plastica modificate o lattine. Cosa fare? “Bisogna attuare  politiche sanitarie su  tre livelli – argomenta Sparaco: prevenzione primaria volta  ad interventi di natura sanitaria, scolastica, familiare, per contrastare l' utilizzo delle sostanze stupefacenti, attività di prevenzione secondaria per interventi di diagnosi precoce, attività di prevenzione terziaria per interventi riabilitativi di natura sociale, economica e di reinserimento”.

Parlando di questo disagio giovanile è anche da tenere presente il notevole processo di evoluzione che il contesto familiare ha subito all’interno della nostra società. La famiglia rappresenta a tutt’oggi il luogo più idoneo per la formazione dei figli e il punto di riferimento ideale di solidarietà e di assistenza per l’intera società, la vera ed unica agenzia. La famiglia ha vissuto però, nel corso degli anni, una profonda trasformazione in particolare per la diffusione, almeno in alcune zone, di un benessere mai goduto fino ad ora e il conseguente superamento dello stile di vita tradizionale.

Nel rapporto giovani-droga il ruolo dell’“agenzia” famiglia e la sua armonia rappresentano variabili importanti. I giovani che vivono da soli e che hanno fatto uso di droghe sono circa il 24% mentre la percentuale di quelli che vivono in famiglia sale al 30%. “Gli ultimi dati forniti dal Ministero - afferma il dottor Antonio Sparaco - sono in linea con i dati che annualmente il servizio raccoglie in provincia per valutare l'andamento epidemiologico del fenomeno droga. Il crescente uso dei cannabinoidi rappresenta oggi per noi, operatori di settore, la principale preoccupazione per il mondo giovanile”.

La cartina di tornasole del consumo di droga sono le numerose operazioni di polizia e carabinieri, a Mazara, Alcamo, Castelvetrano, negli ultimi giorni, quattro arresti. A Mazara, negli ultimi due anni si contano una cinquantina di arresti tra piccoli, medi e grandi spacciatori, mazaresi ed extracomunitari. E gli investigatori, grazie a intercettazioni telefoniche ed ambientali, sono riusciti qualche anno fa,  anche a  risalire ai vertici di una ramificata organizzazione che da Palermo  aveva esteso la propria zona di influenza  fino a Mazara del Vallo.

Gli spacciatori al dettaglio, spesso incensurati e disoccupati, venivano invogliati ad entrare a far parte dell`organizzazione, grazie alla possibilità di ottenere finalmente un guadagno sicuro. In alcuni casi i proventi dello spaccio sarebbero serviti come "fondo cassa" per il sostentamento della famiglie dei carcerati. Uno degli arrestati  per testare la bontà della cocaina, non esitava ad "assaggiarla" vantandone l`ottima qualità. Salvatore Giacalone

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