Nasce Doppio Unisono, sinergia tra i poeti Bia Cusumano e Marco Scalabrino

Per proteggere, custodire e salvare il dialetto siciliano da una terribile erosione linguistica che dura da decenni

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
13 Dicembre 2021 15:00
Nasce Doppio Unisono, sinergia tra i poeti Bia Cusumano e Marco Scalabrino

Bia Cusumano, docente presso il Polo Liceale Castelvetranese e poetessa e Marco Scalabrino, poeta, saggista, grande cultore della lingua siciliana, trapanese, esordiscono in un nuovo affascinante progetto. Un lavoro a quattro mani animato dalla "Venerazione Sacra" per le parole. I due attraverso "Doppio Unisono" intendono attraversare i versi editi nella raccolta "Come la Voce al Canto" di Bia, che ha visto la luce pochi mesi fa, edito dalla Casa Editrice Il filo di Arianna di La Spezia, attraverso una doppia visione di lettura e interpretazione della Poesia.

Marco Scalabrino grande cultore e amante della lingua dialettale attraversa i componimenti poetici di Bia, con tutta la forza, la tenacia e la forza espressiva del nostro dialetto che è lingua straordinariamente autentica. "Doppio Unisono" è un inno alla nostre radici Sicule e un inno alla Bellezza delle parole che sono "l'unica difesa possibile alle offese della vita", come diceva il grande scrittore Cesare Pavese. Doppio Unisono è un work in progress, affermano gli autori. I nostri due poeti sperimentano per primi l’affascinante potenza della capacità della lingua di trovare soluzioni, sperimentare possibilità e risorse che sfuggono alla fredda logica della traduzione fine a se stessa.

In questo progetto c' è molto di più, affermano gli autori. C'è l'appello consapevole di voler proteggere, custodire e salvare il dialetto siciliano da una terribile erosione linguistica che procede inesorabilmente da decenni in maniera quasi inconsapevole perché l’italiano è la lingua ufficiale della nostra nazione. Ma il dialetto è il nostro primo vagito, il nostro primo respiro, il nostro primo sentire il mondo. Poi giunge l'italiano, lingua che va amata e a cui entrambi gli autori donano la possibilità di vivere in pagine intense e colme di cura e rispetto per ciò che è la Poesia, forse l'unico possibile argine di Stupore e Bellezza in un mondo sempre più smarrito e solo. "Doppio Unisono" dunque è un progetto che a quattro mani vuole cantare l'Amore per la nostra Sicilia e per la possibilità di esprimere la forza della Poesia attraverso una doppia lente.

I due poeti uniti da una sinergia e da un amore reverenziale per "le parole" si donano ai nostri lettori con il loro primo componimento poetico in doppia espressione linguistica, in italiano e in siciliano. Il nostro giornale li terrà d' occhio questi poeti che sono "nostri" e lo diciamo con orgoglio. Bia vive e opera a Castelvetrano e sappiamo bene che con la sua tenacia e passione, come una vera terra sismica non si ferma mai, per cui non potevamo che aspettarcelo che si facesse travolgere da questa idea che lei stessa definisce" geniale" quanto il suo collaboratore, Marco Scalabrino.

Già affermato scrittore, saggista, poeta, narratore, autore di testi teatrali, uomo di forza e tenacia pari alla nostra Bia. I due con "Doppio Unisono" ci invitano ad amare e rispettare la nostra Sicilia e la sua meravigliosa, espressiva e potente lingua, il dialetto. Inoltre ci invitano a nutrirci il cuore di Poesia e di Bellezza e ci lanciano un appello dal loro progetto a quattro mani. Chi vince nella vita non è chi lavora da solo e per sé, ma chi lavora insieme e sa fare squadra. Per cui oggi Castelvetrano e Trapani mostrano che non esistono ostacoli o distanze se si crede che "insieme si può".

Anzi per effettuare un reale cambiamento bisogna fare sinergia e lavorare insieme, superando ogni sterile individualismo e competitività, segni di insicurezza e invidia che a nulla conducono se non al fallimento di una intera comunità. "Doppio Unisono" alla luce di questo Santo Natale acquista un valore ancora più forte e pregnante perché è un invito ad unire le forze, a mettere a disposizione risorse, competenze, abilità ed energie a servizio degli altri e non, a tenerle gelosamente per sé.

Così si resta bimbi egotici e prepotenti e mai si diviene adulti. Castelvetrano oggi più che mai dimostra con questo progetto che abbraccia Trapani e il suo Marco Scalabrino che crede fortemente nella possibilità di unire le forze per rinascere attraverso la Cultura e la Bellezza. Dal nostro giornale i nostri più sentiti auguri e complimenti ai nostri poeti, alla nostra Bia e a Marco Scalabrino, per questa intuizione, per questo progetto, per il loro indefesso amore per la Poesia e la Bellezza.

Di seguito il componimento di Bia Cusumano, tradotto da Marco Scalabrino:

IL TRENO

LU TRENU

di Bia Cusumano

Adattamento in siciliano di Marco Scalabrino

Il treno arrestò la sua corsa.

Lu trenu si firmau.

Tra dirupi e ghiacciai sconfinati.

Ntra na stramera di calanchi e ghiacciai.

Non vi fu urto né esplosione.

Nun ci fu scontru né scòppiu.

Si fermò rapito da una mano feroce.

Si firmau ammavaratu di na manu caina.

Muti scesero i passeggeri.

Muti scinneru li passaggeri.

Il macchinista senza volto

Lu machinista senza facci

e la donna senza cuore.

e la fìmmina senza cori.

Sopravvissuti e sventrati.

Vivi ancora e sbudiddati.

Nessuna parola tra i due.

Nudda palora tra li dui.

Lei si accasciò tra i ghiacci.

Idda s’arrimazzau ntra li ghiacci.

Lui si smarrì tra i dirupi.

Iddu si persi ntra li sbalanchi.

Ancora si cerca il suo cuore.

Ancora si cerca lu cori d’idda.

Ancora il volto di lui.

Ancora la facci d’iddu.

Dopo notti di gelo e stridore,

Dopu notti di jelu e zurrichìu,

i due si guardarono inorriditi.

li dui si taliaru arrisagghiati.

Il petto divelto e una valigia rossa.

Lu pettu sdirradicatu e na valigia russa.

Senza volto, con una poltiglia di cuore.

Senza facci, cu un zammatò pi cori.

Muti congiunsero i corpi.

Muti li dui addivintaru unu sulu.

Ora lui aveva gli occhi.

Ora iddu avìa l’occhi.

Lei una fanghiglia di cuore.

Idda na limarra pi cori.

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