M5S, “scissionisti” all’ARS, “integralisti” a Mazara del Vallo. E cadevan le stelle…

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
27 Gennaio 2020 08:39
M5S, “scissionisti” all’ARS, “integralisti” a Mazara del Vallo. E cadevan le stelle…

Sono giorni strani, convulsi e difficili, molto difficili per il M5S. Molte cose sono cambiate in quasi due anni. Alle elezioni Politiche del marzo 2018 i “grillini” avevano  raggiunto l’apice, divenendo dopo circa 5 anni dalla nascita del Movimento, il primo partito del Paese con il 32% (11 milioni di voti), con l’elezione di 350 parlamentari. Benissimo anche in Sicilia dove nel novembre 2017 il M5S ha sfiorato la vittoria delle Regionali, vinte dal centro destra che ha eletto presidente Nello Musumeci.

Oggi la situazione è invece molto cambiata. A livello nazionale il consenso del M5S si è dimezzato con l’ex partner di Governo, la Lega di Matteo Salvini, che ha superato e doppiato il Movimento. Pochi giorni fa come capo politico Luigi Di Maio si è dimesso (mantenendo solo l’incarico di Ministro degli Esteri del Conte bis) per “dare una scossa” –questa la motivazione fornita- al Movimento. Le dimissioni di Di Maio sono arrivate dopo le polemiche dimissioni del Ministro Fioramonti (non ha accettato la politica restrittiva del Governo M5S-Pd in materia di istruzione e ricerca).

Altro caso l’espulsione del parlamentare Gianluigi Paragone per  aver votato contro la legge di Bilancio e fin dall’inizio critico sull’accordo con il Pd. Per non parlare della debacle poche ore fa alle elezioni in Emilia Romagna e Calabria. Anche in Sicilia la situazione in tre anni è cambiata, l’appeal del M5S nell’Isola si è molto affievolito. Pur forte numericamente il gruppo M5S all’Ars non ha influito –seppur in opposizione- sulle scelte del Governo Musumeci. Anzi negli ultimi giorni si sta consumando una vera e propria scissione all’interno dello stesso gruppo M5S a Palazzo dei Normanni.

Alcuni deputati regionali pronti a lasciare il gruppo, chissà forse già da tempo irritati dalla coalizione di governo nazionale con quel Pd in questi anni oggetto di critiche e duri attacchi. Così un gruppetto di cinque deputati regionali sarebbero pronti a passare fra le fila del centro destra in appoggio al Governo Musumeci. Alla guida di questo gruppo ci sarebbe il mazarese Sergio Tancredi alla sua seconda deputazione, e quindi –da regolamento interno- non più candidabile per il M5S.

Tancredi & Co. (Angela Foti, Matteo Magiacavallo, Elena Pagana, Valentina Palmeri) da alcuni mesi sono critici nei confronti della linea ufficiale del M5S ai suoi diktat volti sempre e comunque a votare contro i provvedimenti della maggioranza e del presidente Musumeci. Ovviamente una possibile scissione potrebbe innescare un altro dibattito e cioè quello delle mancate restituzioni dello stipendio, non crediamo che gli scissionisti abbiano voglia di rispettare l’impegno sottoscritto all’atto della candidatura; da alcuni mesi diversi deputati non seguono le disposizioni del Movimento.

(Per comprendere quanti parlamentari hanno restituito parte del proprio compenso – come il Movimento chiede  –  basti consultare il sito Tirendiconto.it). La scelta scissionista a livello regionale ed il “disallineamento” con la direzione del M5S aprirebbe più di un interrogativo anche a livello locale, ed in particolare a Mazara del Vallo dove il Movimento la scorsa primavera ha fallito l’elezione del sindaco non raggiungendo neanche il ballottaggio nonostante il grande consenso nelle precedenti elezioni Politiche e ancor prima Regionali.

Dopo appena tre mesi il gruppo del M5S è in pratica scomparso in Consiglio comunale a causa della  decisione presa lo scorso 18 ottobre dal meetup, la cui leadership è detenuta da un gruppo storico guidato da Sergio Tancredi e dalla deputata nazionale Vita Martinciglio, di espellere il consigliere comunale Girolamo Billardello. Così si leggeva in nota degli attivisti del M5S di Mazara del Vallo: “Alla luce del suo atteggiamento tenuto fino ad ora e della sua intervista rilasciata martedì 14 ottobre a “Prima Pagina Mazara” di disconoscimento del valore del meetup cittadino, l’assemblea ha deciso all’unanimita’ di espellere il consigliere Girolamo Billardello dal meetup M5S di Mazara del Vallo.

Altresì i portavoce Vita Martinciglio e Sergio Tancredi preso atto dell’esito della votazione, diffidano il consigliere eletto nella lista del movimento e a non utilizzare più il simbolo del M5S nelle more che il consiglio dei probiviri decida sull’espulsione definitiva dal movimento. Il meetup, è bene ricordarlo, rappresenta da sempre il cuore e il motore del Movimento 5 Stelle e negli anni ha dimostrato sempre con coerenza granitica il valore delle azioni politiche intraprese e la visione della città in cui vorremmo vivere.

Il Movimento 5 Stelle di Mazara continuerà a lavorare come sempre da opposizione responsabile, per cui denuncerà le anomalie e le incongruenze legali e morali di questa Amministrazione o voterà favorevolmente le azioni politiche in favore della città, come hanno richiesto più di 5 mila cittadini con il loro voto”. Ci chiediamo però: perché all’ARS non ci si allinea ai diktat dei vertici del M5S però a Mazara del Vallo viene decisa l’espulsione di un consigliere comunale solo perché questi ha votato qualche atto della maggioranza considerato dallo stesso a beneficio dell’intera cittadinanza? Alla luce della scissione a livello regionale, come si posizionerà il gruppo M5S mazarese che fa capo proprio a Sergio Tancredi? Che ripercussioni avrà tutto ciò in Consiglio comunale? Vedremo forse da una parte i consiglieri Girolamo Billardello e Antonella Coronetta avvicinarsi alla maggioranza che sostiene l’Amministrazione Quinci e dall’altra Maurizio Pipitone (allineatissimo con Tancredi) rimanere all’opposizione?.

Insomma una cosa è certa, e ciò vale sia a livello nazionale, regionale che locale, il M5S è imploso su stesso, si è sgonfiato. Probabilmente il potere, le poltrone, hanno determinato la fine del Movimento che ha eluso i propri principi fondativi e che ha deluso milioni di elettori (per non parlare del flop e del grande spreco di denaro pubblico per come attuato il tanto propagandato "reddito di cittadinanza") che avevano visto nel M5S una forza innovatrice del sistema politico italiano e che invece con il passare del tempo si è molto “imborghesito”; i suoi rappresentanti hanno dimostrato spesso un’evidente incapacità di reggere il compito assegnato dagli elettori, facendo rimpiangere persino i politici della prima Repubblica.

Inevitabile la caduta delle stelle… Francesco Mezzapelle  

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