No, non è vero che siamo diventati particolarmente menefreghisti e stupidi, irresponsabili e frivoli. Non è vero. Frivoli e stupidi, menefreghisti e irresponsabili lo siamo sempre stati. Con qualche minima eccezione, ma con una mortificante media verso il basso. È così da tempo, da quando partiti che erano intellettualmente avanzati, si sono sdoganati alla movida elettorale, da quando il peso dei contenuti è diventato insopportabile, da quando gli aperitivi sono diventati "culturali", da quando ci si diverte davvero con cose stupide, stupide e stupide.
Sempre più marginalizzando contenuti e logica cognitiva. Non siamo diventati altro che quello che volevamo diventare. Come quei soggetti intervistati in spiaggia, creature carbonio, esseri votanti, massa critica della democrazia, che sembrano dissipare anche la speranza nei figli migliori. Siamo quelli che vogliamo che Pavarotti canticchiasse le canzoncine e che il neurochirurgo venisse intervistato da Bonolis per attestare che anche loro, eccelsi, hanno una quotidianità media in grado di tranquillizzarci.
E lo vogliono anche quei pochi intellettuali non gramsciani che forse così conservano per loro soltanto un minimo di decenza, in un mondo che più basso è più facilmente li fa eccellere. Siamo quelli che le regole ci fanno schifo, a meno che non valgono per gli altri e non per noi stessi. Perché poi, confessiamolo, cara massa critica, appena abbiamo un piccolo cazzetto, corriamo alla ricerca della raccomandazione, del by-pass, della scorciatoia, del privilegio. Siamo quelli che facevamo finta di crederci che Di Maio, il bibitaro, afferrato il potere, l'aereo privato, il pass, l'inchino e l'encomio, non si assumesse tutto il cucuzzaro e non si inchiodasse le chiappe alla poltrona del potere per vent'anni.
Che poi, venti Benito, venti Andreotti, venti Berlusca, perché a noi ci piaccia andare per ventenni, è oscuro a tutti fuorché a Dio. Noi siamo il popolo che vota in massa 61 collegi a Forza Italia perché Silvio è un grande, e poi si inventa la Lega in Sicilia perché il capitano è un grande. Non c'è uno che sappia spiegare a Salvini che il rosario è un inno di lode ad una ragazzina sedicenne incinta, che partorirá un curioso rivoluzionario crocefisso dalla nazione occupante. Che strana la vita! Non ci riescono neanche i preti.
Già, ma spesso che c'entrano i preti con Gesù Cristo. Siamo la nazione che si inventa esperta nella polemica del giorno. Noi sappiamo tutto meglio di tutti, ma metterci una cazzo di mascherina e stare un po' alla larga dai branchi no. Non è cosa nostra. Noi campiamo di slogan, salvo poi cagarci in mano appena spunta il diciottenne positivo a pochi chilometri che chissà in quali pub è stato e addosso a chi in discoteca. O il malato a bordo del bus che sì, ê proprio quel bus. Finché il malato era nero e clandestino urlavamo con la bava alla bocca sporca di salsiccia.
Schifiu! Ma tanto abbiamo un governatore che ulula per avere le navi lazzaretto, che chiude apre, apre e chiude, che sembra un personal trainer in palestra, salvo poi depotenziare tutte le strutture sanitarie periferiche tramite un assessore che Dio lo perdoni, che davvero sembra il Distruttore. Noi siamo un popolo strano, i siciliani intendo. Da noi anche i soldatini del nord, abituati a stare in fila e a pisciare a comando, si sciolgono, diventano un po' più freschi e scollacciati. Uno con un vago accento oltrepò era senza mascherina dal fornaio e toccava i cornetti.
Gliel'ho fatto presente alla fornaia senza mascherina, e lui ha borbottato qualcosa del tipo che noi abbiamo la mafia quindi dobbiamo subire i suoi germi. L'ho sfanculati e sono andato via. Noi siamo così. Allergici alle regole. E credo siano anche in grado di contagiare chiunque. Se è vero, come ê vero, che ebrei, arabi, Normanni, giunti in Sicilia diventarono siciliani. Così, anche adesso, il soldatino svizzero che torna in Sicilia si sbraca e torna così, naif, e anche lui che fino all'altro ieri si faceva il bidet con l'amuchina, si contagia e crede, di colpo, insieme alla panettiera, che tanto coviddi non ce n'è.
Ma se uso i guanti, posso menare qualche timpuluni? Scusate lo sfogo. Buon ferragosto. Giacomo Bonagiuso