Il servizio mensa non ripartirà mai e le mamme castelvetranesi lamentano la presa in giro delle Istituzioni

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
21 Maggio 2018 21:19
Il servizio mensa non ripartirà mai e le mamme castelvetranesi lamentano la presa in giro delle Istituzioni

Nemmeno i più pessimisti avrebbero voluto crederci ma alla fine il servizio mensa non ripartirà più. Del caso ci eravamo occupati in varie occasioni  prima ci era stato promesso che il servizio sarebbe ripartito dopo pasqua come potrete leggere qui: https://www.primapaginacastelvetrano.it/la-mensa-scolastica-a-castelvetrano-ripartira-dopo-le-vacanze-di-pasqua/  Si costituì poi un comitato di mamme che chiese un incontro alla commissione straordinaria e ve ne parlammo qui: https://www.primapaginacastelvetrano.it/mensa-scolastica-ferma-da-15-giorni-chi-ha-sbagliato-domani-le-mamme-protesteranno-sotto-palazzo-pignatelli/ Poi l’incontro avvenne ed addirittura arrivò l’impegno del dottor Caccamo che entro la fine di aprile sarebbe ripartito il servizio.

Per gli smemorati potrete leggerlo qui: https://www.primapaginacastelvetrano.it/arriva-limpegno-del-dott-caccamo-entro-fine-aprile-la-mensa-scolastica-ripartira/ le settimane passavano invano e tra un rinvio ed un rimpallo di responsabilità il servizio non ripartiva, ed allora cominciammo a subodorare che qualcosa non sarebbe andata per il verso sperato: https://www.primapaginacastelvetrano.it/nessuna-certezza-sulla-ripartenza-del-servizio-mensa-scolastico-e-le-mamme-debbono-smettere-di-lavorare/ Questa sera però abbiamo ricevuto una lettera dal comitato delle mamme che manifestano tutta la loro amarezza e le le loro preoccupazioni per le tante problematiche che il mancato avvio del servizio comporterà leggete i dettagli di seguito: Nonostante la petizione presentata da 219 mamme ed i conseguenti impegni assunti dal Commissario, il Comune di Castelvetrano ad oggi non si è ancora adoperato per riprendere il servizio mensa a favore dei bambini delle scuole primarie, i cui genitori, all’inizio dell’anno, avevano optato per fruire del servizio a tempo pieno.

A ben vedere, lo vogliamo ricordare, il servizio mensa (e quindi il tempo pieno), nell’ambito dell’anno scolastico in corso, è stato erogato regolarmente per soli 3 mesi. A questo punto cosa succederà? Era questa la domanda che il comitato delle mamme intendeva rivolgere al Commissario, quando (in data 26 aprile), hanno protocollato in Comune regolare richiesta di fissazione di un incontro che, ad oggi (ma anche domani), rimane (e rimarrà) sicuramente inevasa. A questo punto, non ci resta che prendere atto del grave segnale di disinteresse da parte delle istituzioni verso le problematiche esposte dalle mamme di Castelvetrano.

In assenza di risposte ufficiali (che NON arriveranno mai), proviamo a ricostruire il possibile scenario futuro sulla base (a questo punto) solamente delle nostre sensazioni:

  1. E’ nostra sensazione che il servizio mensa, sembra essere destinato a sparire non solo per l’anno corrente (2017/2018) ma anche per l’anno scolastico successivo 2018/2019, in relazione al quale (sembrerebbe) i Dirigenti scolastici, proprio a causa della prevista mancata previsione del servizio mensa, con tutta probabilità procederanno a NON attivare le classi a tempo pieno (lasciando eventualmente a casa le maestre);
  2. In relazione all’abolizione forzosa del servizio a tempo pieno, ove la singola struttura familiare (nonne, zie, ecc.) non riesca a sopperire, numerose mamme saranno costrette a fare (se libere professioniste) ovvero a richiedere (se dipendenti) la riduzione dell’orario di lavoro a tempo parziale.
  3. In molti casi le famiglie hanno già pagato al Comune la propria quota del servizio mensa MAI erogato quindi, in assenza di istruzioni precise, tutti procederanno a richiedere il rimborso delle somme indebitamente acquisite.

    Non ci è dato sapere, se queste richieste di rimborso saranno mai soddisfatte.

In definitiva, come i fatti dimostrano, a Castelvetrano (in assenza di indicazioni diverse) è lecito attendersi una riduzione programmata dei diritti dei cittadini e segnatamente, dei cittadini di sesso femminile. Si capisce bene, inoltre, come la suddetta contrazione dei diritti assumerà un peso maggiormente gravoso sulle famiglie meno abbienti ed, in particolare, sulle famiglie in condizioni di difficoltà economica.

Come al solito, continua a piovere sul bagnato. Alessandro Quarrato

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