Da Partanna alla Nasa il sogno di Dario Riccobono diventa realtà

Il giovane ingegnere lavora in collaborazione con le maggiori agenzie del settore, come l’ASI, l'Esa e la Nasa

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
30 Gennaio 2022 09:20
Da Partanna alla Nasa il sogno di Dario Riccobono diventa realtà

Il piacere della scoperta, l’emozione nell’esplorare l’ignoto, il brivido di spingersi là dove nessuno è mai stato prima: il sogno reale del partannese Dario Riccobono.

Per aspera ad astra, ossia dalle asperità alle stelle, è il motto che più rappresenta questo giovane ragazzo, di origine partannese e torinese di adozione, che sfiora i trent’anni e che ha sempre camminato a testa alta verso traguardi sempre più ambiziosi. Suonando i tasti bianchi e neri del pianoforte, strumento che lo ha sempre appassionato per l’estrema naturalezza con cui la musica riesce a dare sostanza alle emozioni,

Dario ha sempre guardato il cielo, stregato dal suo fascino misterioso in quanto capace di nascondere chissà quali straordinarie meraviglie che attendevano solo di essere scoperte. Come si capisce la propria strada? Nel caso di Dario a far scoppiare la fiamma della passione arrivano due regali: un Atlante del Cielo ed una videocassetta di un documentario di Piero Angela, avente d oggetto le ultime frontiere dell’esplorazione di Marte. Ed ecco che un bambino in quel di Partanna viene trafitto dalla freccia della vocazione e quello che è nato come un normale sogno di bambino diventa oggi realtà. Malgrado la vita abbia presentato salite e burroni Dario resta fedele al suo sogno, che mai si è appannato, al punto da realizzarlo e farlo divenire il proprio lavoro. Uno dei successi più grandi quello di fare della propria passione un lavoro.

Nel 2011 Dario si trasferisce a Torino per studiare ingegneria aerospaziale al Politecnico, confermando che per realizzare un sogno è necessario studiare, faticare, fare sacrifici. E ritorna il motto per aspera ad astra. Lo studio diventa l’arma per sfidare lo Spazio, la sfida diventa il mood di tutti quegli anni in cui riesce a fare, merito la curiosità e la tenacia, esperienze formative che si sono rivelate preparatorie alla sfida più importante: una competizione studentesca internazionale finalizzata a progettare una missione spaziale con equipaggio verso Marte.

Con il FATO Mars Team Dario sale su quella giostra che in qualche modo cambia la vita, in quanto il team è stato selezionato tra i dieci migliori teams al mondo conquistando l’occasione di partecipare alla finale che si svolse negli Stati Uniti, a Washington, alla fine della quale viene conquistato con soddisfazione enorme il quinto posto. Come se ciò non bastasse trovandosi con il team negli Stati Uniti per la finale della competizione, Dario e i suoi compagni decidono di approfittare dell’occasione candidandosi per presentare il lavoro ad una delle più importanti conferenze di astronautica al mondo, che quell’anno si sarebbe svolta in Messico.

Quella candidatura venne accettata e subito dopo la finale di Washington il gruppo vola in Messico ottenendo un riscontro molto positivo.

Insomma, il sogno a poco a poco si fa realtà. Da lì solo una esclation di successi e traguardi come la tesi presso il Jet Propulsion Laboratory, il centro di ricerca della NASA dove prendevano vita quelle missioni spaziali uniche e straordinarie. Ad oggi, concluso il dottorato di ricerca Dario ha abbracciato una nuova sfida. Adesso il nostro concittadino Dario lavora come ingegnere dei sistemi spaziali per l’azienda Argotec, a Torino.

In particolare, si occupa di supportare la progettazione, lo sviluppo e la realizzazione di piccoli satelliti destinati all’esplorazione dello spazio profondo e di costellazioni di satelliti destinate alla fornitura di servizi di comunicazione e navigazione per l’esplorazione della Luna e di Marte, lavorando in stretta collaborazione con le maggiori agenzie del settore, come l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Agenzia Spaziale Europea e la NASA.

Inoltre, nel 2021/2022 lanceremo due nostri satelliti (chiamati ArgoMoon e LICIACube) a bordo di altrettante missioni NASA, una diretta verso la Luna (missione Artemis I), l’altra diretta verso un asteroide per la prima dimostrazione delle tecnologie per difenderci da un potenziale impatto futuro (missione DART).

Complimenti a questo ragazzo giovane e così talentuoso (tra l’altro è il protagonista del mese di gennaio del calendario dell’associazione Partanna ‘mpinta a mala banna) che dimostra come volere è potere, che conferma che nulla è impossibile se la passione suggerisce la via.

In bocca al lupo a questo ragazzo che merita solo il meglio.

Maria Elena Bianco

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