Si sa il mare è bello, affascinate, le sue onde ipnotizzano ma va rispettato e conosciuto, conosciute le sue correnti, i venti che si porta altrimenti sono guai in acqua...Oggi a Marinella di Selinunte lo si è visto: uscire con una piccola barca a vela non è cosa semplice ne facile. Un turista subito dopo aver messo lo scafo in acqua subito si è trovato in difficoltà non riuscendo ad alzare la vela per porla a favore di vento. E intanto la corrente lo portava al largo. Prontamente i bagni del Lido Tukè sono accorsi in aiuto: vento, onde e corrente però stava portando tutti al largo.
"L'ancora di salvataggio", come spesso avviene in estate, sono i pescatori, sì proprio quella categoria di lavoratori poco considerati dalle varie istituzioni ma che oltre al loro lavoro svolgono, senza farsi pregare (è la legge del mare) opera di salvataggio, sempre pronti ad andare in aiuto di chi si trova in difficoltà. Oggi pomeriggio il grazie va a Nino Coppola ed a Donato che con cime varie sono riusciti a portare verso riva il malcapitato un pochino inesperto turista ed i bagnini. Vi è poi l'intervento finale di Bruno D'Andrea (noto fotografo e videomaker ma che da oggi è il nuovo Sandokan): pensarci due volte, calati i pantaloni si è buttato in mare ad afferrare la cima per riavvolgerla riportando sempre più verso riva i "tre naufraghi".
"Tutto è bene ciò che finisce bene"....ma la domanda sorge, come si suol dire spontanea: "Marinella di Selinunte non può essere dotata di una Capitaneria di Porto come generalmente hanno le altre località marittime?"
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Elena Manzini
