Undicenne scappa da casa nel centro di Palermo. Umiliato a scuola per come si vestiva

I Carabinieri ritrovano il bambino e gli comprano un paio di scarpe nuove

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
29 Ottobre 2025 20:35
Undicenne scappa da casa nel centro di Palermo. Umiliato a scuola per come si vestiva

Un evento che poteva trasformarsi in tragedia ha invece acceso i riflettori su un dramma silenzioso che consuma l’infanzia moderna. Un bambino di 11 anni si è allontanato da casa, nel centro storico di Palermo, perché costantemente preso in giro dai compagni di scuola per come si veste. L’allarme è stato lanciato dalla madre, preoccupata anche dalle condizioni di salute del piccolo che richiede l'assunzione di medicinali. Con una telefonata al 112, la centrale operativa dei Carabinieri ha mobilitato le pattuglie nelle ricerche.

Il nucleo radiomobile ha infine rintracciato l’undicenne in corso Vittorio Emanuele. Ai militari, la madre ha raccontato di trovarsi in un periodo di difficoltà economiche e di come il figlio sia preso in giro a scuola per come si veste: un’umiliazione quotidiana che avrebbe spinto il bambino alla fuga. L'epilogo è stato un gesto di profonda umanità: i Carabinieri hanno acquistato un paio di scarpe nuove per l'undicenne.

Crisi valoriale e tirannia dell'Immagine, sono il problema più ampio messo in luce dall’episodio avvenuto a Palermo. In una cultura dove il valore di una persona è troppo spesso misurato dalla marca delle scarpe o dalla capacità di apparire di successo, si assiste alla perdita di valori fondamentali come l'empatia e il rispetto per la diversità. Se l'importanza è riposta sull’avere, il bambino che non può permettersi le scarpe “giuste”, diventa l'obiettivo del bullismo. Certi genitori moderni, a loro volta sotto pressione per le dinamiche di una società precaria, faticano a porsi come esempio di valori stabili, e spesso cedono alle richieste materiali dei figli per compensare o per evitare l’esclusione sociale.

Affrontare questa emergenza educativa richiede un cambio di paradigma sociale. Non bastano le sole campagne anti-bullismo; le istituzioni, a partire dalla scuola, devono affiancare attivamente la famiglia, riportando al centro i valori del rispetto e dell'accettazione della diversità come fondamenti dell’identità. Ma soprattutto, la società dovrebbe riflettere sul proprio rapporto con l'apparire, perché è l’esempio degli adulti, libero dalla corsa all'omologazione, a dover guidare i più giovani al valore intrinseco della persona, evitando che la paura del giudizio spinga altri ragazzini a fuggire.

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