Una vita da precari. A Capo Granitola i precari del CNR illuminano la ricerca

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
27 Novembre 2017 21:32
Una vita da precari. A Capo Granitola i precari del CNR illuminano la ricerca

Anche a Torretta Granitola, presso la sede del Cnr si sta portando avanti la pacifica protesta dei precari della ricerca del CNR che  non abbassano la guardia e mentre il Governo si accinge a spegnere la ricerca loro illuminano il CNR!  Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa immagine e questo breve testo da parte dei Precari Uniti Cnr per dare anche noi il nostro contributo e fare conoscere il problema. “Mentre in Parlamento si discute del loro futuro, i precari del CNR ieri pomeriggio hanno illuminato le sedi del CNR di Roma, Napoli, Firenze, Pisa, Bologna, Palermo e Capo Granitola.

L’iniziativa congiunta ha interessato molte delle sedi del CNR, in alcune delle quali imperversa ormai da giorni (a Pisa da un mese!!) il presidio permanente. Obiettivo dare al Parlamento un messaggio forte di indignazione e dissenso nei confronti di una legge di bilancio che lascia fuori il futuro del paese: la ricerca pubblica! “Non abbasseremo la guardia! La mobilitazione non si fermerà!” gridano a gran voce i ricercatori. La protesta, in corso in tutta Italia, è mirata a chiedere un finanziamento nella legge di bilancio che garantisca la stabilizzazione dei 4.500 precari di stato, che con il loro operato, giorno dopo giorno, contribuiscono ad “Illuminare la ricerca” ma che si trovano puntualmente in bilico ad ogni scadenza di contratto.

La mobilitazione è supportata a livello nazionale da Flc Cgil e Fir Cisl che chiedono al Presidente del CNR di adoperarsi insieme al Cda per fornire massimo supporto alle richieste del personale presso il Governo e il Parlamento.” Precari Uniti CNR

La redazione di Primapagina Castelvetrano è vicina a questi giovani che con coraggio e per amore della loro patria decidono di rimanere in Italia e sono costretti ad una vita da precari. Per questo ci è venuta voglia di saperne di più ed i dati che abbiamo scoperto parlano davvero di una vera ecatombe.  I dipendenti degli Enti Pubblici di ricerca italiani versano in una condizione di precariato perenne su 30.559 ricercatori italiani circa 9.485 sono precari, oltre il 31% generale ma nel caso del Cnr la percentuale si alza oltre il 40%.

Pensate il Consiglio Nazionale delle Ricerche su  11.703 dipendenti distribuiti nei 108 istituti del Paese, ne ha ben 4.731 lavoratori a tempo determinato, due su cinque. Incredibile a dirsi sono eccellenti, grazie ai loro brevetti salvano vite umane, costruiscono successi industriali altrui per poco meno di 1680 euro al mese con contratti spesso trimestrali, che non sempre vengono rinnovati, ma spesso si. Mai una stabilizzazione, sempre rinnovi, assegni di ricerca che non prevedono ferie o malattie pagate, interruzioni continue che, ovviamente fanno perdere gli scatti d’anzianità.

E qualcuno ha ancora il coraggio di chiamarlo il Bel Paese?

( Alessandro Quarrato)

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