Un memorial per onorare la musica dell’artista Paolo Filippi

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
30 Agosto 2017 10:33
Un memorial per onorare la musica dell’artista Paolo Filippi

Pochi mesi fa, in seguito ad un male incurabile, si è spento l’artista castelvetranese Paolo Filippi., per onorarne la memoria e per raccogliere fondi in favore di un progetto portato avanti da Serena Navetta con il Tribunale dei diritti del Malato, il prossimo Venerdì 1 settembre alle 20.30, presso l’arena Samafè a Triscina, si terrà un concerto. Ad organizzare l’evento Ninni Vaccara e che ha coinvolto una serie di artisti castelvetrnaesi che, senza alcun compenso , si esibiranno per tributare il maestro Filippi.

Si tratta di Angela Leone con la sua band,Freestyle Acustic con Giacomo Inzirillo e Giulia, Giuseppe Milana, Rosario Guzzo, Tony Prisma & Alessio Cottone, il Trio "Sound Lab " con Giacomo Inzirillo , Nicola Santangelo e Luciano Mistretta, Vito Signorello,  Sciupè ,Giuseppe Marino, Totò Stella e la SpA Società per Azioni Music. “ Credo che 4 solisti , 4 Duetti, 3 band e un simpatico e bravo intrattenitore possano valere benissimo il biglietto di 10 euro che andrà totalmente in beneficenza e pagate le spese funerarie del compianto Paolo Filippi , tutto il resto sarà dato per contribuire ad un progetto che sta portando avanti Serena Navetta e il tribunale dei Diritti del Malato ....sempre a favore di chi soffre e di chi ha bisogno del nostro aiuto- ha affermato Vaccara-Non credo che ci sia bisogno di aggiungere altro,nei prossimi giorni daremo conto anche di tutte le associazioni che ci stanno aiutando e li renderemo tutti partecipi di quello che si è raccolto e di coloro che hanno dimostrato cuore e solidarietà.” Paolo Filippi, laureato in legge e diplomato al conservatorio è stato un punto di riferimento per la cultura castelvetranese, per decenni ha gestito l’unico negozio di strumenti musicali della città ed ha scritto oltre diecimila canzoni.

Uomo generoso ma burbero, incapace di riverire i potenti, forse anche per questo negli ultimi anni subì una sorta di esilio scomparendo praticamente dalle scene locali, ma seppe anticipare le potenzialità del web creando un canale su you tube, nel quale riversava le sue canzoni, i suoi pensieri e le sue riflessioni e che aveva migliaia di followers. Molto seguite anche se sue pagine sui sociali network e le sue trasmissioni radiofoniche su Radio Liberty.  Siccome ci sembrava ingeneroso tratteggiare in poche righe una figura di alta valenza culturale, abbiamo chiesto agli amici più cari di raccontarci il volto nascosto di Paolo Filippi.

E nelle giornate di oggi e domani pubblicheremo alcune tracce ed un video molto toccante realizzato da Baldo Genova poche settimane prima della sua scomparsa. Ci sembrava il modo migliore per restituirgli, anche se forse troppo tardi, un po' della gloria che avrebbe meritato da vivo. Per questo auspichiamo che questo memorial possa ripetersi nel tempo per onorarne la memoria.

I primi due contributi sono della professoressa Maria Antonietta Garofalo e della psciologa Lucia Titone

“Conosco Paolo da molti anni, frequentava la mia famiglia negli anni in cui la casa era punto di ritrovo, crocevia di esperienze “ raccontate “ ma anche di feste gaudiose e di canti.Al centro del salotto della mia casa troneggiava un pianoforte a mezzacoda che mia sorella suonava ad orecchio, riproducendo le hit del momento quali “ Sapore di sale “, “ Non ho l’età “ecc… ma,si avventurava anche nelle arie classiche con discreti risultati,“ Luci della ribalta “ era il suo pezzo forte.

Dopo averlo conosciuto, Paolo divenne ospite fisso per i suoi modi garbati, per la favella colta e spedita, per il piacere di ascoltare la sua musica.Ero ancora un’adolescente acerba, quando Paolo mi incantò per le sue mani che scivolavano veloci ed eleganti sulla tastiera come una Ferrari testarossa su un’autostrada e per la sua voce rassicurante come l’acqua tiepida. Non condividevo il genere musicale melodico, ero pazza dei Rolling Stones, ma ciò non mi impediva di apprezzarne il talento.Ritengo che la musica sia la passione cui ha dedicato la sua vita, tralasciando probabilmente altre occasioni, l’avvocatura ad esempio, professione che gli avrebbe dato altri spazi di realizzazione ma,Paolo è così,vive di ciò che ha , si circonda di chi vuole, e la sua dignità è esemplare.Ha gli occhi buoni anche se a volte, quando si arrabbia sembrano le saette di Giove Pluvio ed una sensibilità armoniosa come le sue note musicali.Sicuramente non è un uomo accomodante nel senso che l’estensione musicale gli si riverbera nelle idee nette e chiare, cocciute e poco inclini al compromesso.Chi non lo pratica potrebbe averne un’immagine approssimata come le ombre del mito della caverna di Platone ed in realtà è difficile comprenderlo a tutto tondo, a volte il sacro furore di avere trovato la nota giusta, lo rende etereo, alieno a questo mondo, ma, sappiamo che l’arte specializza l’emisfero destro, dimora delle metafore, delle intuizioni geniali che ubriacano, dell’apeiron.

Ciò non toglie che Paolo sia anche un uomo di “ terra “ nel senso che vive di realtà ,alcune delle quali non gli piacciono, per questo lotta e si schiera a viso aperto dalla parte di chi non ha voce né identità, per i deboli e per gli oppressi, per tutti coloro ai quali non sono riconosciuti diritti e dignità. Ho ritrovato Paolo Filippi dopo lunghissimi anni, il tempo è passato per lui come per me, gli occhi gli si sono velati, ma, la voce è sempre quella e la sua musica ha il tocco di un dono prezioso, il suo cuore poi è un gigante, grande e buono, quanto il cane che lo segue.

Ostinato, tanto nell’amicizia quanto negli amori, vive di notte, nella penombra dell’etere, tra uno spartito ed un altro, nelle nuvole di fumo delle sigarette che dimentica di spegnere.”

MARIA ANTONIETTA GAROFALO

“Succede che, nelle deserte lande, nella pochezza intellettuale, nello squallido scenario di una realtà che vede lo spettro della morte culturale e dell’inaridimento dello Spirito, qualche volta una voce interrompa il silenzio. Questa la tua voce Paolo, attento ed acuto lettore del nostro tempo che riesce a scuotere le coscienze ormai ridotte a lumicino, capace di deviare il vuoto e muto cammino in cui si battono le anime svuotate di energia vitale e spente dalla acritica e pericolosa battaglia mediatica.

Emani rara e preziosa luce che riflette la luminosità dell’Universale e come proiettato in un mondo parallelo ti ostini a credere nell’esistenza di uomini giusti. Ancora uno Spirito libero che la mediocrità imperante non è riuscita zittire, come Medusa risorgi dalle tempeste e dai colpi di scure e dalle ferite sanguinanti raccogli linfa vitale da offrire come inebriante nettare al convivio della vita.Cammino impervio per le coscienze che come la tua, contro corrente guardano il fiume dell’esistenza, sospinto dalla tenacia spesso tramutata in “ rabbia “ che sfuma e sfocia, poi, in delicata malinconia, la malinconia del Poeta, dell’Artista che trasfigura il reale e che, difensore della Musa, alla caducità delle cose umane, offre ancora prepotentemente e coraggiosamente il valore e la dignità dell’Arte.

Rimani raro talento, capace con grande maestria e con immenso potere seduttivo di lanciare strali ed uscire dal coro dei servi sciocchi, adulatori del potente di turno che finge di non stare in ascolto, ma al quale tu, da fine istrione porgi lezioni di Etica e di Stile. Ti conosco da “sempre”, gli spiriti affini, infatti, si Ri-conoscono, spesso sopraffatto dalla paura, dall’angoscia della solitudine, in un mondo in cui gli eletti faticano non poco a trovare il proprio spazio esistenziale.Se in alcuni momenti tutto questo può apparire come pesante emarginazione, come inopinato destino, allora caro Paolo so che ricordi di essere “ricco”, molto ricco perché sei in “ cammino”, alla ricerca di quell’essenza, del “ Nous”che i filosofi indicavano come il dovere di ciascun individuo per superare i limiti del troppo piccolo.

Nei momenti di solitudine e di alienazione cui costringe un reale che non ti somiglia, Paolo, penso agli spiriti che come te mi danno ancora la forza di lottare perché sognano per chi sognare non sa più, perché credono ad un possibile mondo “altro”, indicandolo a quanti hanno rinunciato a crederci.Sei la voce di chi non ha voce, di questo ti sono grata.

   Lucia Titone

 

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