La Cgil e la Flai Cgil ricordano Omar Baldeh, il bracciante 37enne della Guinea Bissau, che due anni fa perse la vita nel rogo che distrusse il campo abusivo nell'ex cementificio Selinute, tra Campobello di Mazara e Castelvetrano, dove abitava con altri 300 migranti.
"Il nostro ricordo - dicono la segretaria generale della Cgil Liria Canzoneri e il segretario provinciale della Flai Cgil Giovanni Di Dia - si traduce nell'impegno e nell'attenzione quotidiana che il nostro sindacato svolge per tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori migranti, la loro qualità della vita e per garantire il rispetto della legalità".I segretari della Cgil e della Flai ricordano quanto fossero assenti in quel campo, nonostante le denunce del sindacato, le condizioni igienico sanitarie, la sicurezza e il rispetto della dignità umana."La tragica fine di Omar - dicono Canzoneri e Di Dia - deve ricordare alle Istituzioni e a tutti noi che è importante agire sulla programmazione di un fenomeno che, ogni anno, durante le raccolte coinvolge migliaia di lavoratori, nella maggior parte invisibili, e dinnanzi a cui è indispensabile essere preparati così da garantire diritti e legalità.
Oggi, grazie anche al tavolo tecnico istituito in Prefettura, qualcosa è cambiato con la costruzione di un campo di accoglienza formale per dare dignità a tutti i lavoratori che con il loro lavoro producono ricchezza per tutto il territorio. Auspichiamo - concludono - che si intensifichi la vigilanza per contrastare i fenomeni legati al caporalato e al lavoro nero in prossimità della nuova campagna olivicola".