Tutto il personale marittimo della Caronte &Tourist Isole Minori ha proclamato lo stato di agitazione e attivato la prima fase delle procedure di raffreddamento ai sensi della legge 146/90 (che disciplina le Norme sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati).Questa prima forma di protesta si palesa con un’ora al giorno di stop delle routinarie attività lavorative a bordo delle navi durante la quale sono indette assemblee unitarie.Le assemblee, alle quali parteciperanno i dirigenti delle principali sigle sindacali del settore marittimo (Filt-Cgil, Fit-Cisl Uil Trasporti) avranno come risultato la partenza ritardata di un’ora di tutti i traghetti.
L’agitazione iniziaoggi 19 novembre per terminare il 22 e coinvolgerà tutte le navi della flotta Caronte&Toruist della convenzione regionale dirette alle isole minori (Pantelleria, Egadi, Lampedusa/Linosa, Eolie eUstica).
Dopo il confronto avvenuto il 7 novembre scorsoa Palermo in Assessorato Regionale ai Trasporti tra le segreterie regionali dei Sindacati e la Società di Navigazione, quest’ultima aveva chiarito di avere ricevuto l’integrazione economica da parte della Regione e di stare provvedendo al pagamento totale degli emolumenti scongiurando così il taglio del 50% della busta paga dei suoi dipendenti.
Ma non tutto era stato chiarito in quella sede. Rimanevano aperte altre questioni la cui discussione era stata rinviata a successivi tavoli aziendali con i Sindacati, come la turnazione, l’“impropria applicazione dei periodi di imbarco dei marittimi iscritti al turno particolare”, il rapporto fra passeggeri e addetti nel periodo invernale e la redditività delle convenzioni pubbliche. I marittimi lamentano inoltre il mancato pagamento delle ore extra che dovrebbero essere garantite da contratto, per non aggiungere il pessimo stato di manutenzione dei traghetti.
Giuliana Raffaelli