Trapani, il grido d’allarme dei commercianti: «Non si possono mettere tutte le regioni sullo stesso piano»

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
27 Aprile 2020 15:26
Trapani, il grido d’allarme dei commercianti: «Non si possono mettere tutte le regioni sullo stesso piano»

Secondo le disposizioni contenute nel dpcm illustrato ieri sera dal premier Conte ancora molte attività, soprattutto le piccole imprese, non potranno riaprire e ciò comporta enormi difficoltà finanziarie per le stesse che dal mese di Marzo registrano un fatturato pari a zero. Delle dispozioni, quelle contenute nel documento firmato da Conte, che valgono per tutta Italia senza distinzioni tra regioni con diverso numero di contagi in cui in maniera graduale e in sicurezza molte attività chiedevano di poter rialzare le proprie saracinesche.

E proprio questo è stato l'oggetto della chat di cui fanno parte molti commercianti di Trapani.  Tutti concordi sul fatto che nelle zone a contagio Zero si poveva consentire la riapertura delle attività commerciali già il 4 maggio anticipando anche tutte le altre misure. "Non si possono mettere tutte le regioni sullo stesso piano- affermano- e penalizzare regioni dove l'incidenza dei contagi è molto bassa e in alcune zone pari anche a 0". Molti aspettano le misure a sostegno delle partite iva che tardano ad arrivare.

"Far riaprire le attività commerciali il 18 maggio indistintamente in tutta Italia - proseguono i commercianti trapanesi- potrebbe significare la fine di molte piccole attività che saranno destinate a chiudere perché non se la sentono di indebitarsi ulteriormente per pagare i debiti contratti per la gestione dalla propria attività". Intanto gli imprenditori hanno deciso di aderire all’iniziativa “Risorgiamo Italia”. "Domani riapriremo le porte delle nostre attività e le faremo rivivere accendendo tutte le luci e il giorno dopo, alle ore 11,00 una piccola delegazione si recherà presso il Comune di Trapani e successivamente in Prefettura per consegnare tutte le chiavi delle nostre attività affinché queste vengano portate direttamente sul tavolo del governo, così da ricordare che noi ci siamo, siamo in tanti e non abbiamo intenzione di arrenderci perché questa volta la posta in gioco è troppo alta".

E proprio pochi minuti fa il sindaco Tranchida ha comunicato di aver inviato una lettera https://www.primapaginatrapani.it/sindaco-tranchida-si-puo-e-si-deve-riaprire-subito-e-in-sicurezza/ ai Presidenti Conte e Musumeci, al Ministro Provenzano, ai sindaci Orlando e De Caro ed agli onorevoli nazionali e regionali, chiedendo urgenti provvedimenti per alleviare le sofferenze del comparto turistico ricettivo, comprensivo di nautica e ristorazione.

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