Torna la sagra delle sarde a Marinella di Selinunte e la gente partecipa numerosa. Le mutate condizioni economiche prima ed il covid poi avevano interrotto una tradizione che in passato era stata organizzata dal comitato "Sacro Cuore di Gesù",con il contributo delle varie amministrazioni comunali succedutesi nel tempo. E così sabato pomeriggio con la collaborazione della Comunità Slow Food per la valorizzazione dell’alto Belice e la sua portavoce Serafina Di Rosa, si è tenuto il laboratorio del gusto al fine di valorizzare la nostra identità territoriale.
Il laboratorio era patrocinato altresì dagli assessorati regionali all'Identità Territoriale ed alla pesca ed agricoltura, dal comune di Castelvetrano e dall'Ente Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria. Era presente anche Fabio Di Francesco, portavoce Slow Food Sicilia che ha confermato, oltre alla valenza del laboratorio che era propedeutico alla tradizionale sagra, che la pesca sostenibile della sardina sarà inserita nella rete internazionale di Slow Fish. Gli ospiti del salotto di narrazione, oltre al sindaco Enzo Alfano ed al presidente del comitato Sacro Cuore Giacomo Russo, sono stati la prof.
Anna Di Rosa, il nutrizionista Giuseppe Pellerito e l'avvocato Margherita Barraco.
Domenica sera , dopo qualche ora di preparazione per incannare le sarde alla maniera tradizionale con lo spito o canna, si è proceduto all’arrustuta. E così con un piccolo contributo i presenti hanno potuto deliziare il palato con uno spiedino di sarde, un bicchiere di vino ed un poco di pane nero. Visto il successo già si pensa, grazie a Slow food di portare la sardina di Selinunte al Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo
