Storia dei giochi panellenici, anche Selinuntini tra i partecipanti

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
31 Agosto 2018 12:08
Storia dei giochi panellenici, anche Selinuntini tra i partecipanti

Gli antichi Giochi olimpici si svolgevano ogni quattro anni, tra agosto e settembre, ad Olimpia, in onore di Zeus. Il mito vuole fossero stati istituita da Pelope e ripristinati da Eracle, ma, storicamente, nel 776 a.C. Ifito, re dell’Elide, consultato l’oracolo di Delfi, si accordò con Licurgo, re di Sparta, istituendo le Olimpiadi per porre rimedio alle guerre e alle divisioni politiche che devastavano la Grecia. Ad Atene si svolgevano i Giochi panatenaici ogni quattro anni, tra luglio e agosto, in onore di Atena.           A Nemea, nell’Argolide, in onore di Zeus, venivano celebrati ogni due anni (nel secondo e quarto anno di ogni Olimpiade), tra luglio e agosto, i Giochi Nemei.

I famosi Giochi Pitici si celebravano in onore di Apollo Pitio, a Delfi, anch’essi ogni quattro anni, ma nel terzo di ogni Olimpiade, tra agosto e settembre, tra i Giochi di Nemea e iGiochi Istmici; a differenza dei Giochi Olimpici prevedevano anche competizioni per musicisti e poeti. A Corinto, in onore di Poseidone, si svolgevano ogni due anni i Giochi Istmici, nel secondo e quarto anno di ogni Olimpiade, tra maggio e giugno. Molto probabilmente a questi giochi parteciparono anche atleti selinuntini, ma non risulta la vittoria di alcuno di essi; tra i vincitori dei Giochi olimpici risultano invece alcuni atleti megaresi.  Un vincitore megarese viene particolarmente ricordato.

In origine, secondo la tradizione, i concorrenti indossavano un succinto gonnellino stretto da una cintura. L’indumento sarebbe stato abolito a partire dalla XV Olimpiade.      Scrive, infatti, Pausania (I, 44, 1): «Vicino Corebo è sepolto Orsippo che vinse a Olimpia la corsa dello stadio correndo nudo, mentre gli atleti, secondo un antico costume, nelle gare correvano cinti da un perizoma. […] Io, però, credo che anche quando egli corse ad Olimpia il perizoma gli sia scivolato via non senza che lui lo volesse; sapeva bene, infatti, che nudi si corre con più facilità che cinti dal perizoma». A partire da quella edizione dei Giochi (720 a.C.), si sarebbe deciso di consentire a tutti gli atleti di gareggiare completamente nudi.          Tale versione è confermata da un epigramma del periodo ellenistico, che si legge in una lastra trovata nel territorio di Mégara, madrepatria di Selinunte: «Al magnanimo Orsippo i Megaresi illustre / monumento funebre qui posero, ubbidienti all’oracolo di Delfi.

/ […] / E per primo tra i Greci fu coronato in Olimpia / nudo, mentre prima di lui nello stadio erano cinti».  Corebo era, a sua volta,  un mitico eroe megarese, sepolto, sempre secondo Pausania (I, 43, 7-8), nella piazza di Mégara. Tucidide (I, 6, 5), secoli prima, aveva però scritto: «I Lacedemoni furono i primi a spogliarsi, e, presentandosi nudi in pubblico, a ungersi abbondantemente, durante gli esercizi fisici. Anticamente gli atleti lottavano, anche nell’agone olimpico, con una cintura all’inguine e non da molti anni si è smesso quest’uso».

Sarebbero stati, dunque, gli Spartani ad inaugurare la “moda”.   Giuseppe L. Bonanno  

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza