Scissione a 5 stelle, Tancredi & Co. fondano “Attiva Sicilia”. Al via la scissione nazionale del M5S?

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
30 Maggio 2020 11:42
Scissione a 5 stelle, Tancredi & Co. fondano “Attiva Sicilia”. Al via la scissione nazionale del M5S?

Tanto tuonò finchè piovve”, questa frase attribuita al grande Socrate potrebbe rappresentare benissimo quanto accaduto nelle ultime ore nel panorama del Movimento 5 Stelle siciliano. Attraverso agenzie abbiamo appreso la costituzione del nuovo gruppo parlamentare all’Ars. Si chiama “Attiva Sicilia’ ed costituito da cinque deputati regionali che hanno lasciato il M5S. Capogruppo è Matteo Mangiacavallo, ne fanno parte Angela Foti, vice presidente dell’Assemblea siciliana, Valentina Palmeri, Elena Pagana e Sergio Tancredi. E’ stato proprio quest’ultimo a far traboccare la goccia dal vaso che ha dato inizio ad una vera e propria scissione all’interno del gruppo parlamentare del M5S.

L’espulsione del mazarese Tancredi dal M5S è stata motivata dai ”probiviri” dalla mancata restituzione al Movimento dello stipendio di deputato dell’ultimo anno. Tancredi si è sempre giustificato dicendo che aveva una causa in corso con l’ex deputato Antonino Venturino che gli ha chiesto un risarcimento danni da 50 mila euro. Ma crediamo che il ci siano state motivazioni politiche ben più profonde.

Il recente voto finale della “legge finanziaria” della Regione Siciliana ha messo a nudo le divergenze interne al gruppo del M5S all’Ars, già evidenziate nella differente strategia adottata nella stesura degli emendamenti al testo del Governo. In quattro si erano astenuti (Matteo Mangiacavallo, Elena Pagano, Angela Foti e Valentina Palmeri) mentre il mazarese Sergio Tancredi, seppur espulso dai probiviri si trovava ancora nel gruppo del M5S all’Ars, aveva invece votato a favore e quindi con la maggioranza del Governo di Nello Musumeci.

Nel corso della presentazione all’Ars del nuovo progetto “Attiva Sicilia” è emerso qualcosa in più rispetto ad un semplice movimento civico con azione circoscritta al Palazzo dei Normanni. E’ stato paventata l’allargamento del progetto a livello nazionale per “recuperare i valori del M5S ormai dimenticati.

E’ stato il capogruppo Mangiacavallo a presentare il nuovo progetto: Il progetto lo abbiamo elaborato nell’arco di una settimana. Non siamo un partito. Al momento attuale siamo un progetto. E’ un ritorno al territorio e alle nostre origini da attivisti. La parola Attiva non è a caso in quel simbolo è una parola che ci identifica. Il verde non ha caso è il verde dell’ambiente e della bandiera Italia. Stiamo cambiando il vestito ma la pelle è sempre la stessa“.

Ecco le parole di Angela Foti: “ultimamente si era colpevoli di volere pensare con la propria testa. E’ stata una scelta obbligata abbandonare il movimento 5 stelle. Non trovavamo la possibilità all’interno del gruppo la possibilità di mediazione. Non si è riusciti a dare un contributo con il movimento 5 stelle attraverso le riforme con quella idea fondativa che doveva essere le buone idee. Qui si è smarrito il nostro lavoro. Come legislatori noi vogliamo andare attraverso la sintesi e le riforme. I Siciliani ce lo chiedono“.

Angela Pagana ha sottolineato: “continueremo a decurtarci lo stipendio. Faremo una decurtazione che abbiamo seguito. E devolveremo queste somme ai progetti del territorio”.

Attese soprattutto le dichiarazioni di Tancredi che sempre in conferenza stampa si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa e così ha dichiarato: “sono stato più volte accusato di essere un collaborazionista con il governo Musumeci. Volevo chiarire un fatto molto importante. Noi eravamo minoranza e noi resteremo minoranza. Noi non entreremo in maggioranza. Più volte ho affermato che qualunque idea se era buona veniva presa in considerazione. così continueremo a fare.Noi potremmo realmente fare un buon servizio ai siciliani per non fare affossare ancora di più la Sicilia“. Infine Tancredi ha precisato: “nelle commissioni come ogni gruppo parlamentare avremo la nostra rappresentanza politica”.

Angela Foti ha ribadito: “Il momento è emotivamente difficile. Noi non rinneghiamo i principi da cui veniamo. Vogliamo mettere al centro il territorio. Il nostro programma riguarda l’economia circolare, proprio su questo abbiamo presentato delle circolari”.

Attraverso il sito “Sicilia5Stelle” non si è fatta attendere la reazione dei deputati del M5S all’Ars che così replicano ai 5 ex colleghi scissionisti fondatori del nuovo soggetto politico. Ecco la loro nota:  

Erano partiti per cambiare la politica, hanno finito per cambiare casacca. Ci dispiace per i nostri ex colleghi,  umanamente e politicamente, ma al di là delle dichiarazioni di comodo, un fatto è incontrovertibile, hanno tradito il mandato che i siciliani gli avevano affidato. Il tempo ci dirà  se dietro la loro scelta c’erano le  sirene della maggioranza o altri obiettivi, nessun motivo, però,  potrà mai collimare con la volontà dei siciliani che li avevano votati. Se veramente non si ritrovavano più nel gruppo o nel Movimento, avrebbero potuto dimostrarlo con un unico gesto, le dimissioni, continuando a fare politica da semplici cittadini. Il M5S non ha mai fatto sconti a chi cambia casacca, a chi esce dal proprio partito con le migliori motivazioni del mondo e poi, alla prova dei fatti, emerge quasi sempre l’interesse personale.

Ricordino i 5 ex M5S che siamo stati eletti per cambiare la politica e non per cambiare noi modo di fare politica. E ai siciliani, cui rinnoviamo il nostro massimo impegno e a cui chiediamo scusa anche per loro, dobbiamo dimostrarlo coi fatti, non con le parole.

Non è affatto vero che non abbiamo provato  a ricucire, lo abbiamo fatto in tutti modi, consapevoli che la compattezza del gruppo fosse un tesoro da salvaguardare, nel rispetto, soprattutto, di chi ha creduto e crede ancora in questo progetto. Non ci siamo riusciti e non ci si poteva riuscire, soprattutto perché dall’altra parte l’exit strategy era pianificata da tempo. E non regge la storiella della mancanza di democrazia all’interno del gruppo: le nostre decisioni sono state prese sempre a maggioranza e mai basate su ‘no’ a prescindere, come dimostrano i tantissimi ‘sì’, in questa e nella passata legislatura, a norme  governative, sempre che queste andassero in direzione del bene dei siciliani”.

Così concludono i deputati del M5S: “anche i migliori matrimoni possono entrare in crisi, questo è finito col divorzio. Umanamente e politicamente ci dispiace moltissimo, ma forse questa era l’unica soluzione possibile. I nostri attivisti e simpatizzanti stiano comunque tranquilli, il nostro impegno continuerà come prima e più di prima: la Sicilia agonizza e noi non possiamo permetterci di stare a guardare. Il M5S Sicilia c’è e continuerà a fare sentire con forza e determinazione la voce dei siciliani che non si arrendono”.

Francesco Mezzapelle

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