Si dice da sempre che "volere è potere", che la volontà sia il vero grande motore che fa fare grandi passi e fa realizzare sogni, che la volontà ti faccia arrivare ovunque. Per Giuseppe Accardo questo non è solo un detto, è una storia vita, è realtà. Nella sua storia la volontà è la macchina di tutto, quello che ha fatto la differenza, che ha condotto un ex obeso ed ex fumatore a gareggiare all'IronMan 70.3 ieri, domenica 17 settembre. Data da marchiare a fuoco.
Questa è la storia di Giuseppe Accardo, classe 1980, avvocato, che nel giro di poco più di tre anni ha saputo dare una svolta rivoluzionaria alla sua vita: da obeso ad IronMan. Chi lo conosce e chi conosce la sua storia sa che Giuseppe fino a tre anni fa era un obeso, grave. Poi la sua coraggiosa decisione di fare un intervento bariatrico e mettere un punto a quella condizione oggettivamente debilitante. Cosí è stato. Nel febbraio 2020 si da una seconda occasione. Una nuova vita.
Dopo l'intervento Giuseppe comincia non solo a nutrirsi adeguatamente e in modo salutare ma comincia anche a fare esercizio fisico. A poco a poco comincia a fare camminate, tennis, poi jogging, poi corsa, poi bici. Da quel momento non si é più fermato ed ha abbracciato anche il trail e lo yoga. Allenamento dopo allenamento, sacrificio dopo sacrificio, complice una grande determinazione ed un corpo che lo ha seguito passo passo e che si é plasmato con la sua buona volontà, oggi Giuseppe è un IronMan.
É l'unico partannese a presenziare alla gara, ambientata nello splendido scenario naturale dell'Emilia-Romagna; un atleta italiano tra 6000 atleti provenienti da ben 98 paesi diversi. La gara prevedeva un percorso di nuoto di 1,9 km dalla spiaggia centrale di Cervia, un percorso in bicicletta di 90 km che si snodava attraverso la Riserva Naturale della Salina di Cervia e l’entroterra fino al Borgo di Bertinoro (Balcone di Romagna, e i famosi vigneti del Sangiovese) per concludersi con il percorso run di 21,1 chilometri con percorso che tocca i punti più caratteristici di Cervia e Milano Marittima.
L'Iron Man é un viaggio che mette in simbiosi il fisico con il mistico, al termine del quale non si puó non trovare ciò che si ha dentro, perchè ciò che si indossa è solo la superficie del nostro essere. Spesso, chi intraprende questo viaggio, prima di allora non ha mai immaginato di farlo; é così anche per il triatleta Giuseppe Accardo. Solo da tre anni nello sport ed oggi impugna una importantissima medaglia al collo: é un Ironman.
Ironman rappresenta l’eccellenza, la passione, l’impegno, fisico e mentale, e ti porta ad andare oltre i tuoi limiti per trasformare chi sei in chi vuoi essere. Con il supporto della moglie, l'abbraccio costante della famiglia Giuseppe, con una grandissima determinazione e resilienza, è riuscito a diventare chi voleva essere. Dichiara Giuseppe Accardo: "Ce l'ho fatta! E lo dico con grande fierezza. Sono molto soddisfatto. Devo ringraziare me stesso in primis e poi di certo mia moglie è i miei figli che hanno creduto, con me, in questa rivoluzione. Credo che ognuno di noi abbia il potere dentro di sè per cambiare qualsiasi aspetto della propria vita. E se ce l’ho fatta io, allora possono farcela tutti. Bisogna credere molto in se stessi. Spero che la mia storia dia speranza, incoraggi a credere in se stessi al punto da far abbracciare veri cambiamenti".
Nella foto da sx: Giuseppe Accardo, Giacomo Sancetta, Andrea Adragna
Complimenti a quest'uomo "di ferro".Si condivide questa storia non solo perché è bello raccontare le storie di chi ce la fa ma soprattutto perché si auspica che possa essere d'esempio, che spronare altre persone a provarci e a capire che certi traguardi si possono raggiungere. Da questa storia impariamo che per raggiungere qualcosa di straordinario bisogna avere un sogno straordinario, che sembri quasi impossibile...sembri...per poi metabolizzare che tutto è davvero possibile.Niente è impossibile.
