Operazione Ebano. Il Gup condanna a 11 anni Rosario Firenze

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
26 Marzo 2018 17:05

L’imprenditore castelvetranese Rosario Firenze è stato condannato a 11 anni di carcere per associazione mafiosa, turbativa d'asta e intestazione fittizia di beni e lo stesso, secondo gli inquirenti, è  considerato vicino al boss latitante Matteo Messina Denaro. Ad emettere la sentenza questo pomeriggio il Gup del Tribunale di Palermo, Roberto Riggio, che ha accolto le tesi del Pubblico Ministero Carlo Marzella, che sosteneva l’accusa che il Firenze si sarebbe aggiudicato diversi appalti pubblici grazie all'intercessione di Cosa nostra.

L’imprenditore era stato arrestato il 14 dicembre 2016 nel corso dell’Operazione antimafia Ebano che ruotava sulle indagini avviate grazie alla collaborazione del cugino del boss latitante, Lorenzo Cimarosa, nel frattempo deceduto per un male incurabile, che aveva deciso di collaborare con la giustizia fornendo una serie di indicazioni su illecite gestioni degli appalti e indicato agli inquirenti il Firenze come uomo particolarmente vicino alla famiglia di Messina Denaro.

Nel dibattimento sono state emesse sentenze di condanna ad un anno di reclusione , per turbata libertà degli incanti, per il geometra dell'impresa di Firenze, Salvatore Sciacca. Nei suoi confronti è caduta l'aggravante di avere agevolato la mafia. Era difeso dagli avvocati Roberto Tricoli, Massimo Miceli ed Enzo Salvo. Per turbativa d'asta sono stati condannati poi altri 4 imprenditori. A Giacomo Calcara e Filippo Tolomeo sono stati inflitti 8 mesi di carcere mentre Benedetto Cusumano e Fedele D'Alberti 10 mesi.

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