Obiettivo Città: mozione per blocco sperimentazione della tecnologia 5G su tutto il territorio comunale e monitoraggio ambientale per la tutela della salute pubblica.

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
29 Aprile 2020 19:44
Obiettivo Città: mozione per  blocco sperimentazione della tecnologia 5G su tutto il territorio comunale  e monitoraggio ambientale per la tutela della salute pubblica.

I sottoscritti Consiglieri Comunali, Viola Vincenza, Martire Calogero, Stuppia Salvatore e Curiale Giuseppe, aderenti al Gruppo Consiliare “Obiettivo Città”, nell’esercizio delle proprie e rispettive competenze, ai sensi dell’art. 57 del Regolamento del Consiglio Comunale, con la presente Mozione, quale atto di promozione ed indirizzo: Premesso:

  • Che il Consiglio dell’Unione Europea ha emanato in data 12 luglio 1999 la Raccomandazione n. 1999/519/CE relativa alla limitazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0Hz a 30 GHz, affermando come sia imperativo proteggere i singoli cittadini dagli effetti negativi sulla salute che possano derivare dall’esposizione a campi elettromagnetici, come si ritenga necessario istituire un quadro comunitario in relazione alla protezione della popolazione con aggiornamenti, valutazioni e analisi periodiche degli impatti sulla salute anche in funzione dell’evoluzione tecnologica, chiedendo agli Stati membri di considerare anche i rischi nel decidere strategie e promuovendo la più ampia diffusione dell’informazione alla popolazione su effetti e provvedimenti di prevenzione adottati;
  • Che la Direttiva Europea 2013/35/UE del 26 giugno 2013, recepita in Italia con D.

    Lgs. N. 159 del 1° agosto 2016 con la modifica D. Lgs. N. 81 del 9 aprile 2008, sulle disposizioni minime di sicurezza e salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) con lo scopo di assicurare salute e sicurezza individuale di ciascun lavoratore e definire una piattaforma minima di protezione per i lavoratori nell’Unione Europea;

  • Che il Principio di Precauzione adottato dall’Unione Europea nel 2005 secondo il quale “Quando le attività umane possono portare a un danno moralmente inaccettabile che è scientificamente plausibile ma incerto, si dovranno intraprendere azioni per evitare o diminuire tale danno”;
  • Che, come noto, numerosi, attendibili e qualificati studi medico-scientifici nazionali ed internazionali attestano la potenziale nocività per la salute umana delle onde elettromagnetiche, emessi da tecnologie di comunicazione senza fili, con rischi per il sistema neurologico, immunitario, endocrinologici e persino genotossici-tumorali e un aumento di fenomeni di elettro sensibilità nella popolazione;
  • Che il 5G si basa su microonde a radiofrequenze più elevate dei precedenti standard tecnologici, anche dette onde millimetriche, che comportano due implicazioni principali: maggiore energia trasferita ai mezzi in cui le radiofrequenze vengono assorbite (in particolare i tessuti umani) e minore penetrazione nelle strutture solide, per cui vi è la necessita di un maggior numero di ripetitori (a parità di potenza) per garantire il servizio;
  • Che la nota prot.

    97373 del 27 aprile 2020 del Presidente dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura con la quale si evidenzia che la “nuova tecnologia delle radiofrequenze del 5G” sono del tutto inesplorate, mancando qualsiasi studio preliminare sulla valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema derivante da una massiccia, multipla e cumulativa installazione di milioni di nuove antenne;

Considerato:
  • Che il 5G si basa su microonde a radiofrequenze più elevate dei precedenti standard tecnologici, anche dette “onde millimetriche”, che comportano due applicazioni principali: maggiore energia trasferita ai mezzi in cui le radiofrequenze vengono assorbite (in particolare i tessuti umani) e minore penetrazione nelle strutture solide, per cui vi è la necessità di un maggiore numero di ripetitori (a parità di potenza) per garantire il servizio;
  • Che le radiofrequenze del 5G sono del tutto inesplorate, mancando qualsiasi studio preliminare sulla valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema derivabile da una massiccia, multipla e cumulativa installazione di milioni di nuove antenne che, inevitabilmente, andranno a sommarsi alle decine di migliaia di Stazioni Radio Base ancora operative per gli standard tecnologici di comunicazione senza fili 2G, 3G, 4G oltre alle migliaia di ripetitori Wi-Fi attivi;
  • Che il documento pubblicato nel 2019 dal Comitato scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti (SCHEER) della Commissione europea, affermando come il “5G lascia aperta la possibilità di conseguenze biologiche” ha evidenziato un chiaro segnale agli Stati membri, soprattutto all’Italia, sui pericoli socio-sanitari derivabili dall’attivazione ubiquitaria del 5G (che rileva gravissime criticità, in parte conosciute sui problemi di salute e sicurezza dati) confermando l’urgente necessità di un intervento normativo nei riguardi della diffusione di tale nuova tecnologia 5G;
  • Che è stato dimostrato in quattro studi (Rea 1991 Havas 2006, 2010, Mc Carty et al.

    2011) che è possibile identificare persone con ipersensibilità elettromagnetica e dimostrare che possono essere testati usando risposte obiettive, misurabili, dimostrando che questi soggetti sono realmente ipersensibili se confrontati con i normali controlli;

  • Che il Parlamento Europeo nella Risoluzione del 2009 e l’Assemblea del Consiglio d’Europa con la Risoluzione n. 1815 del 2011 hanno richiamato gli stati membri a riconoscere l’elettrosensibilità come una disabilità, al fine di dare pari opportunità alle persone che ne sono colpite;
  • Che riscontrati gli “effetti nocivi sulla salute umana”, il 15 gennaio 2019 il Tar del Lazio ha quindi condannato i Ministeri di Salute, Ambiente e Pubblica Istruzione a promuovere una adeguata campagna informativa “avente ad oggetto l’individuazione delle corrette modalità d’uso degli apparecchi di telefonia mobile”, mentre una serie di sentenze emesse nell’ultimo decennio dalla magistratura internazionale e italiana attestano il danno da elettrosmog l’elettrosensibilità e il nesso causale telefonino-cancro anche oltre ogni ragionevole dubbio (Cassazione 2012), tanto che note compagnie internazionali di assicurazioni come Swiss Re e Llyoid’s non ne coprono più il danno;
  • Che nonostante la sperimentazione 5G sia stata già avviata, non esistono studi che, preliminarmente alla fase di sperimentazione, abbiano doverosamente fornito una valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema derivante da una massiccia, multipla e cumulativa installazione di milioni di nuove antenne che, inevitabilmente, andranno a sommarsi su quelle esistenti;
  • Che alcuni pareri rilasciati da ARPA Sicilia conferma la mancanza di un adeguato studio preliminare e di una sperimentazione che sia stata condotta per un tempo sufficiente ad acquisire i valori di campo elettromagnetico generati dalla nuova tecnologia;
  • Che nei paesi industrializzati e occidentali sempre più cittadini negli ultimi decenni manifestano l’insorgenza di sintomi correlati all’esposizioni ubiquitaria di campi elettromagnetici, definiti clinicamente e dalla letteratura scientifica come sintomi di “ipersensibilità elettromagnetica”, ovvero Elettro-Iper-Sensibilità o più comunemente meglio nota come Elettro sensibilità, e che i più comuni sintomi sono mal di testa, eruzioni cutanee, difficoltà di concentrazione, insonnia, acufeni, tachicardia, stordimento e difficoltà digestive;
  • Che riscontrati gli “effetti nocivi sulla salute umana” il 15 Gennaio 2019 il TAR del Lazio ha quindi condannato i ministeri di salute, ambiente e pubblica istruzione a promuovere un’adeguata campagna informativa “avente ad oggetto l’individuazione delle corrette modalità d’uso degli apparecchi di telefonia mobile”, mentre una serie di sentenze emesse nell’ultimo decennio dalla magistratura internazionale e italiana attestano il danno da elettrosmog, l’elettro sensibilità e il nesso causale telefonino=cancro, anche oltre ogni ragionevole dubbio (Cassazione 2012);
  • Che in Italia ormai centinaia di comuni si sono opposti alla creazione di rete 5g senza prioritari studi accademici che dichiarano la non pericolosità della stessa;
  • Che spetta al Sindaco, nella sua veste di ufficiale di Governo e massima autorità sanitaria locale in ossequio all’art.32 della Costituzione ed al principio di precauzione sancito dal diritto comunitario e dall’art.

    3-ter del D.L.vo n. 152/2006, al fine di fronteggiare la minaccia di danni gravi ed irreversibili per i cittadini, di adottare le migliori tecnologie disponibili e di assumere ogni misura e cautela volte a ridurre significativamente e, ove possibili, eliminare l’inquinamento elettromagnetico e le emissioni prodotte ed i rischi per la salute della popolazione;

  Tutto ciò premesso e considerato propongono al Consiglio Comunale di pronunciarsi in ordine al blocco della sperimentazione della tecnologia 5G su tutto il territorio comunale e monitoraggio ambientale per la tutela della salute pubblica per impegnare il Sindaco, nella Sua veste di ufficiale di Governo e massima autorità sanitaria locale in ossequio all’art.

32 della Costituzione ed al principio di precauzione sancito dal diritto comunitario e dall’art. 3‐ter del D. L.vo n. 152/2006, al fine di fronteggiare la minaccia di danni gravi ed irreversibile per i cittadini, affinché adotti le migliori tecnologie disponibili ed assuma ogni misura e cautela volte a ridurre significativamente e, ove possibile, eliminare l’inquinamento elettromagnetico e le emissioni prodotte ed i rischi per la salute della popolazione. Pertanto, con l’approvazione della presente mozione di indirizzo, impegnare l’Amministrazione Comunale affinché non consenta l’installazione degli impianti 5G, se non previa valutazione dei rischi attribuibili a tali interventi, eseguendo anche un monitoraggio sanitario su un campione di popolazione residente e non residente per individuare l’insorgenza di possibili effetti collaterali.

  Si chiede l'iscrizione della presente mozione all'O.d.G. del prossimo Consiglio Comunale. i Consiglieri Comunali di “Obiettivo Città:” Viola Vincenza     Martire Calogero                Stuppia Salvatore          Curiale Giuseppe

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