Messina Denaro, al via il processo per tre dei fiancheggiatori

Si tratta dell'architetto Massimo Gentile, del tecnico radiologo Cosimo Leone e di Leonardo Gulotta

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
17 Settembre 2024 18:56
Messina Denaro, al via il processo per tre dei fiancheggiatori

E' stato fissato per il prossimo venerdì 27 settembre l'inizio del processo,  davanti al gup Marco Gaeta,  contro tre dei presunti fiancheggiatori del boss mafioso Matteo Messina Denaro, accusati a vario titolo di avergli fornito aiuto e sostegno durante la sua  latitanza. Si tratta dell'architetto Massimo Gentile, del tecnico radiologo Cosimo Leone e di Leonardo Gulotta, tutti coinvolti in diversi episodi legati alla fuga del boss di Castelvetrano.

Secondo l'accusa, Gentile avrebbe prestato la propria identità a Messina Denaro, consentendogli di acquistare una Fiat 500 e una moto, utilizzando documenti falsi con le sue generalità. 

Le accuse contro Gentile sono state respinte dai suoi legali, Antonio Ingroia e Mario Di Trapani, che sostengono che l’architetto sia vittima di un furto di identità.

Per quanto riguarda Leone, il tecnico radiologo, l’accusa è che avrebbe favorito Messina Denaro durante il ricovero del boss all’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo, dove era stato sottoposto a una Tac per monitorare il tumore che lo affliggeva. Leone non solo avrebbe modificato i turni per essere presente durante l’esame, ma gli avrebbe anche consegnato una scheda telefonica inviata dal geometra Andrea Bonafede, un altro stretto collaboratore del mafioso.

 Gulotta è accusato di aver messo a disposizione il suo numero di cellulare per facilitare Messina Denaro nell'acquisto della Fiat 500. . La difesa di Gulotta, rappresentata dall'avvocato Mariella Gulotta, ha però contestato questa ricostruzione, sostenendo che il numero in questione sarebbe simile, eccetto per una cifra, a quello di una donna con la quale Messina Denaro avrebbe avuto una relazione. 

 Il procuratore aggiunto Paolo Guido e i sostituti Gianluca De Leo, Pierangelo Padova e Bruno Brucoli, che hanno chiesto il rinvio a giudizio per i tre imputati, sostengono che i tre avrebbero avuto un ruolo fondamentale nel sostenere la latitanza del boss. Tuttavia, la difesa di ciascuno degli imputati si dice pronta a dimostrare la loro estraneità ai fatti. Nel frattempo, Leonardo Gulotta è stato scarcerato e Cosimo Leone si trova agli arresti domiciliari.

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