La pistola rinvenuta nel corso delle ricerche del covo di Matteo Messina Denaro, scoperto in residence di via Castelvetrano a Mazara del Vallo qualche giorno fa, ha lo stesso numero di matricola di un'arma in uso ad un carabiniere della Dia di Trapani che era stato impegnato nella caccia allo stesso superlatitante. Si tinge ancora più di giallo con risvolti a dir poco inquietanti la vicenda che ha portato all’arresto del 49enne mazarese Giuseppe Di Giorgi a seguito del ritrovamento di un garage, trasformato a mini appartamento, dove carabinieri del Ros e poliziotti dello Sco avrebbero scoperto impronte, documenti e pure dei soldi.
La pistola con 50 munizioni e perfettamente funzionante, che era nascosta in una cabina-armadio tra i vestiti, e che l’indagato ha raccontato di aver trovato per strada, è stata ripulita e regolarizzata. Sono in corso indagini per stabilire perché è stato scelto proprio quel numero di matricola. E’ probabile che per la falsificazione sia stata usata l’arma “originale”. La serie di numeri potrebbe essere stata acquisita anche in maniera diversa, per esempio attraverso i registri nazionali. Chi ha fornito quel numero? E perché proprio quello?
Nel frattempo il Ros dei carabinieri e lo Sco della polizia, coordinati dal procuratore capo di Palermo, Maurizio De Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Bruno Brucoli e Pierangelo Padova, stanno passando al setaccio tutto il materiale ritrovato nel garage. E’ sorprendente che a un anno e mezzo di distanza non sia stato completamente ripulito. Forse anche dopo la cattura di Matteo Messina Denaro (avvenuta il 16 gennaio 2023) erano arrivati "ordini" di lasciare tutto loro posto? Ricordiamo che al box gli investigatori sono arrivati partendo da una chiave che era stata trovata a Messina Denaro proprio il giorno del suo arresto: era quella che apriva il cancello elettrico del complesso (vedi foto di copertina) dove si trova il garage. Secondo gli inquirenti, l’immobile, dove c’era anche un letto e un cucinotto, sarebbe stato utilizzato dal mafioso nei mesi precedenti alla sua cattura, avvenuta a gennaio dell’anno scorso alla clinica La Maddalena di Palermo.
Lo stesso garage-mini appartamento, alla luce di quanto ritrovato, potrebbe esser stato utilizzato come luogo scambio di "corrispondenza" fra lo stesso boss di "cosa nostra" ed suoi familiari considerato che delle chiavi sarebbero state in possesso della sorella Rosalia Messina Denaro e di qualche fedelissimo del superlatitante.