Mafia, arrestati altri tre fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro

Si tratta dell'arch. Massimo Gentile, del tecnico di radiologia Cosimo Leone e l'imprenditore Leonardo Gulotta

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
27 Marzo 2024 09:57
Mafia, arrestati altri tre fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro

Arrestati altri tre fiancheggiatori che hanno coperto la latitanza di Matteo Messina Denaro. L'inchiesta coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio De Lucia ha portato all'arresto per associazione mafiosa dell'architetto Massimo Gentile, del tecnico di radiologia dell'ospedale "Abele Ajello" di Mazara del Vallo Cosimo Leone e per concorso esterno in associazione mafiosa Leonardo Gulotta.

Il primo, l'architetto Massimo Gentile originario di Campobello di Mazara è parente di Salvatore Gentile, marito di Laura Bonafede. Al momento dell'arresto Gentile risiedeva in provincia di Monza, dove ricopriva un incarico amministrativo. Quest'ultimo avrebbe ceduto diverse volte la sua identità a Messina Denaro, in questo modo il boss avrebbe avuto la possibilità di acquistare un'automobile modello fiat 500 e una moto Bmw e di stipularne l'assicurazione e compiere operazioni bancarie. 

Cosimo Leone, tecnico di radiologia presso il nosocomio mazarese dove nel novembre 2020 Matteo Messina Denaro è stato sottoposto ad un intervento chirurgico, avrebbe consentito allo stesso boss di effettuare una tac al torace e all'addome. Leone, dopo l'operazione avrebbe fatto recapitare al boss il cd con la tac che successivamente sarebbe stata mostrata agli specialisti. Inoltre, sembra che Cosimo Leone avrebbe fornito al boss, durante il giorni di ricovero in ospedale, un cellulare. Quest'ultimo sarebbe diventato un'importante pedina per Messina Denaro sia per il suo periodo di degenza all'interno dell'ospedale sia come tramite con l'esterno. 

Leonardo Gulotta, accusato per concorso esterno in associazione mafiosa, avrebbe fornito il proprio cellulare per comunicare con la concessionaria che avrebbe rivenduto l'auto al boss sotto falso nome e anche con l'agenzia di assicurazioni. 

Dal 16 gennaio 2023, giorno della cattura di Messina Denaro, sono state arrestate 14 persone con l'accusa di aver aiutato il boss nella sua latitanza. Al momento le persone già condannate sono quattro.

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