La variante di un uomo degenerato

Il Tam mette in scena La Variante Amleto al Carmine

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
19 Agosto 2021 15:48
La variante di un uomo degenerato

Non ho fatto foto, per cui ne ho rubata una, ieri sera, a Marsala, alla rappresentazione de La Variante Amleto che il Tam diretto da Massimo Pastore ha messo in scena. Non sono ancora in grado, nonostante gli incubi della notte, di scrivere una recensione utile, cioè una analisi, una lettura che non sia una erudita scissione delle fonti. Potrei ripassare Artaud, la lezione sul teatro della violenza, la peste come graffio su una contemporaneità irresponsabile, il realismo di retroguardia americano, Albee e Williams, per trovare la matrice di alcune scene, ma lo stesso non avrei fornito nessun filo utile ad uno spettatore futuro per sedersi di fronte a cinque meravigliose attrici, e due meravigliosi attori, e capire.

Lo farò, di certo, più in lá, quando sarà utile a far muovere questo spettacolo dalla bella Marsala, altrove. E lo farò appena sarò in grado di farlo. Non so farlo ora. Ora, nonostante la notte, resta il macigno grande di uno schiaffo, più di una emozione, oltre il sentimento. Non ho saputo blaterare altro che grazie, né bravi, né wao, né oh. Né. Questo spettacolo, se era uno spettacolo, è un deciso "né". Ti ricaccia dentro il flusso delle cose che accadono come varianti della presunta primalitá dell'umano, e ti rende responsabile di ogni sua infamia.

Ogni sua infamia. Rivendica il torto e l'ultima fila. L'ultima. Mette alla prova la tua coscienza. È un test. Se ti metti il sorrisino da intellettuale come qualche imbecille di prima fila, allora hai pettinato la forma e ti sei beato dalla caotica difficoltà dei nessi. Quando il teatro è difficile può capitare che taluno se ne compiaccia. Aiuta a sentirsi migliori. Se non hai coraggio di sorrisini, invece, anche se stai in prima fila, e misuri la tua inadeguatezza al caotico nesso del racconto, allora percepisci la necessità di un teatro che supera la denuncia, che trascende l'impegno e devasta l'anima per la sua forma. E ti afferra.

Non ti compiace. Conosco perfettamente tutti gli attori in scena. Bene, benissimo alcuni. Alcuni sono amici miei. Alcuni lavorano con me. Questo non mi ha salvato dalla variante. Che è giunta come scure nella notte, misurandomi l'anima come raramente uno spettacolo ha saputo o potuto fare. Dovreste vederlo. Dovreste.

Giacomo Bonagiuso

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