Lettera di un militante rimasto orfano del centrodestra

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
26 Aprile 2020 12:59
Lettera di un militante rimasto orfano del centrodestra

Sono orfano!!! In un periodo in cui ci siamo fermati a causa del Covid-19, avendo molto tempo per riflettere, mi sono interrogato su cosa sia oggi il centrodestra. Ho avuto modo di analizzare, senza la frenesia che caratterizza di solito le mie giornate, il contenuto delle dichiarazioni dei vari esponenti dei tre maggiori partiti dell’area, non ponendomi su basi ideologiche e ben che meno su concetti o idee precostituite, giungendo alla conclusione che in Italia non esiste un vero partito di centrodestra.

Esistono solamente dei contenitori vuoti in cerca del consenso elettorale per le future elezioni, non hanno una visione strategica né in campo economico né in campo sociale né in campo civile. Questi partiti vivono solo per massimizzare il proprio consenso attraverso slogan qualunquisti, ma che non sono ricette attuabili nel 2020. Forse queste proposte a dirla tutta non erano nemmeno attuabili nel 1950. Questi signori non comprendono la delicatezza del proprio ruolo, cioè guardare al futuro e lasciare un Paese migliore per le generazioni future.

Poi ci si chiede come mai il nostro Paese sia ridotto in questi miseri termini? Ci si chiede come mai non contiamo nulla nello scacchiere geopolitico comunitario ed internazionale? La risposta è semplice. Non esiste in Italia una classe di politici altamente preparata e qualificata, basti pensare che due dei tre leader dei principali partiti di centrodestra non hanno una laurea. In passato l’Italia conobbe un grande Uomo ed un grande Statista, Giorgio Almirante, che in un suo celeberrimo comizio sosteneva che "la destra o è coraggio o non è, è libertà o non è, è nazione o non è… la destra o è Europa o non è… l’Europa o va a destra o non si fa.” Oggi ad oltre 50 anni dal quel grido disperato, da parte di un uomo che capì l’esigenza di rinnovamento, assisto a dichiarazioni figlie dell’ovvio e della banalità.

Un vero partito di centrodestra dovrebbe trattare grandi temi, per certi aspetti rivoluzionari, con coraggio per portare l’intero Paese in un'altra dimensione. È doveroso adeguare le norme alle condizioni sociali ed alle sfide economiche, ed invece, i cittadini si devono adeguare a norme ormai vetuste che non rispecchiano la società contemporanea. In tempo di Covid19 c’è chi ancora parla di blocco navale, strumento purtroppo improponibile ai giorni nostri dato che ci si considera un Paese civile e democratico.

Per onestà intellettuale, riconosco che l’ex ministro degli Interni, ha attuato delle magistrali misure in tema di immigrazione, nel pieno rispetto della nostra Costituzione, delle leggi interne e nel pieno rispetto dei trattati comunitari ed internazionali. Se, invece, avesse attuato la politica del c.d. blocco navale, cosa buona e giusta sarebbero state le dimissioni e subire un giusto processo. Un capo partito che volesse ergersi a guida della Nazione non può non trattare determinate tematiche, quali ad esempio i diritti civili.

Un Paese “evoluto” non può avere cittadini di seria A e di serie B. Un primo piccolo passo si ebbe pochi anni fa con il riconoscimento delle unioni civili per persone dello stesso sesso. E poi? Sono favorevole alle adozioni, perché come si evince dalle norme di diritto, l’interesse da tutelare è quello del minore, pertanto, credo che un minore possa vivere in un ambiente più sano e possa ricevere maggiore cura, istruzione ed educazione in una famiglia, anche composta da due mamme o da due papà, piuttosto, che vivere in una comunità dove mancano le piccole cose, i piccoli gesti cui i bimbi hanno diritto in quanto bimbi.

L’amore è amore perché è puro senza alcuna distinzione.  Invece, c’è chi parla per slogan, per catturare il consenso di trogloditi ed ignoranti. Se ciò che va tutelato è, realmente, il bene del minore non vedo perché il centrodestra stia ancora su posizioni medievali? Con mio profondo rammarico, ho la tessera di un partito che non mi rappresenta nemmeno in campo economico e sociale. Un grande cambiamento verso il “futuro” consisterebbe nella liberalizzazione delle ”libere professioni”.

Scelta doverosa e giusta, sia perché finalmente si potrebbe sgombrare  il campo dalle c.d. barriere in entrata, sia perché si creerebbe un mercato concorrenziale in cui il cliente/consumatore se ne potrebbe avvantaggiare, con notevole beneficio in termini economici per l’intera società. Invece, si continuano a mantenere queste barriere che rappresentano degli ostacoli all’ingresso nel mercato. Mi riferisco ad esempio alle liberalizzazioni delle professioni di avvocati, farmacisti ed ogni altra libera professione, nella quale è il mercato che stabilisce se il professionista sia in grado di competere o meno.

Un altro grande tema che porterebbe maggior liquidità nelle casse dello Stato è la liberalizzazione delle droghe leggere (cannabis) vendute presso i tabacchi, con monopolio di stato, piuttosto che lasciare la gestione nelle mani delle mafie e della criminalità organizzata. Si dovrebbe forse pensare che lo stato sia complice? Inoltre, occorrerebbe finalmente abrogare la Legge Merlin e regolarizzare questo vero e proprio settore economico legato alla prostituzione, dando dignità a questa categoria di lavoratori e dando loro la possibilità di pagare le tasse e vedersi, un domani, riconoscere una pensione.

La regolamentazione dei suddetti settori porterebbe senz’altro una  notevole liquidità da poter utilizzare in tempo di crisi e anche dopo. Invece, una classe di politici di centrodestra, in apparenza bigotta ma con al seguito diverse “amanti”, in questi anni non ha voluto o saputo attuare misure doverose per un Paese che si usa definire per comodità civile e moderno. Siamo, dunque, orfani di quel grandissimo Uomo e Statista quale fu Giorgio Almirante e non abbiamo nemmeno un partito che possa farsi carico delle problematiche civili, sociali, economiche e liberali dell’intero Paese.

Viviamo in un contesto storico dove realmente due soggetti, privi di un’adeguata formazione e di un background lavorativo, Meloni e Salvini, hanno l’ambizione di diventare Presidente del Consiglio dei Ministri. Personalmente, in loro non vedo la Statura teorizzata da Platone nella sua celebre opera “la Repubblica” riguardo i sapienti. Però è da rilevare che almeno uno dei due si impegna e dà prova di volersi migliorare. Si deve comprendere che non basta solo buttare tutta la discussione politica in “caciara”.

Purtroppo, anche al tempo del covid19 si assiste alla celebrazione delle ovvietà, nonostante ci sia un’intera Nazione pronta a fare la propria parte per il bene di tutti. In una tale drammatica situazione il centrodestra che fa? Continua a parlare di Europa si ed Europa no, blocco navale, mille euro a tutti gli italiani? Misure assurde! Incomprensibili ai più. Alla luce di quanto sopra esposto, in una economia di mercato, per una ripresa dell’economia è necessario, oggi più di ieri, liberalizzare il mercato.

Occorre rendere realmente libere certe professioni e lasciare che sia il mercato a stabilire chi debba guadagnare o meno. Liberalizzare il mercato della cannabis e della prostituzione maschile e femminile. Queste misure non sarebbero certo la panacea di tutti i mali ma sicuramente permetterebbero di fare emergere circa 30 miliardi di economia sommersa l’anno, che in tempo di covid19 non sarebbe male!!! Profondamente deluso da questo partito, al quale probabilmente non rinnoverò la tessera non sentendomi adeguatamente rappresentato, confido che anche in Italia al più presto possa nascere un partito di centrodestra di stampo europeo che nel suo programma preveda la tutela dell’ambiente e delle classi sociali più deboli, il rifiuto delle politiche di austerità imposte dall’UE, un grande piano nazionale di privatizzazioni e liberalizzazioni, l'accesso ad una sanità di qualità per tutti i cittadini italiani, la priorità nazionale e un piano di esdebitamento pubblico e il rispetto dei diritti civili di tutti.

(in foto copertina Giorgio Almirante, segretario M.S.I.)   Giuseppe Aleo Tessera n. 54713 Fratelli d’Italia

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