I legali della famiglia Giacalone smentiscono che la struttura sia abusiva o che ci siano mai state condanne per mafia

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
31 Gennaio 2018 16:54
I legali della famiglia Giacalone smentiscono che la struttura sia abusiva o che ci siano mai state condanne per mafia

Castelvetrano la città della mafia, Castelvetrano zona franca dove non si pagano le tasse, nella terra del boss il 65% dei cittadini non paga, queste alcune delle clamorose notizie apparse sulla stampa locale, nazionale ed internazionale che hanno scatenato dibattiti in città sui social network o nei salotti televisivi. Senza voler entrare nel merito della fondatezza di questi dati, lo faremo con una serie di approfondimenti che stiamo realizzando e che vi proporremo in questi giorni, tra le notizie più sballate che abbiamo letto figurava sicuramente quella nella quale si parlava di una struttura turistica, l’hotel club Triscinamare, che era stata costruita in un’ area di assoluta inedificabilità, e che la stessa apparteneva a Michele Giacalone che era stato condannato per mafia.

 Sarebbe bastato veramente poco per appurare l’infondatezza di tali affermazioni, eppure sono state profuse senza pensare alle conseguenze devastanti che avrebbero potuto avere. Per tale motivo, anche se la nostra testata non ha pubblicato le predette informazioni non veritiere, abbiamo deciso di dare spazio ad una circostanziata nota che ci ha inviato l’avvocato Angelo Pizzitola e che vi proponiamo integralmente: “Le notizie di recente riportate nell’articolo a firma del giornalista Marco Bova, pubblicate su agi.it in data 28.01.2018, e che hanno avuto una vasta eco a livello locale e nazionale, necessitano di alcuni chiarimenti e precisazioni soprattutto avuto riguardo alla posizione della Triscina Mare, della Dott.ssa Angela Giacalone e del sig.

Giacalone Michele. A tal uopo appare doveroso chiarire che non corrisponde al vero la circostanza riferita dall’autore dell’articolo secondo cui la concessione per la realizzazione della  struttura alberghiera turistica denominata Triscina Mare sia stata rilasciata in un’ area  di assoluta inedificabilità. La predetta struttura infatti è stata realizzata nell’ambito del progetto PRUSST e nel rispetto della normativa vigente, previo rilascio delle necessarie concessioni corredate dai prescritti pareri degli enti ed organi regionali competenti; né risulta ad oggi, contrariamente a quanto riportato nell’articolo, che tale concessione sia stata revocata.

Si rappresenta inoltre che in ordine alla demolizione delle villette citate nell’articolo, pende tutt’oggi ricorso innanzi al TAR di Palermo al fine di verificarne la regolarizzabilità essendo stata presentata una legittima istanza di sanatoria. All’esito di tale procedimento, le villette, ove ritenute non regolarizzabili ed in mancanza di ulteriori interventi legislativi, verranno demolite dalla proprietà poiché, solo in quel momento, si sarà verificata la condizione prevista nella concessione rilasciata dagli enti competenti.

E’ evidente quindi che l’informazione resa dall’autore dell’articolo summenzionato risulti chiaramente fuorviante e non rispettosa dei più elementari  doveri di verifica della notizia e della relativa fonte che necessariamente incombono su chi opera nel settore dell’informazione giornalistica. Inoltre, non corrisponde a verità il fatto che i fratelli Graviano siano stati ospitati nelle camere della struttura Triscina Mare, così come non è vero che la struttura turistica alberghiera è stata oggetto di perquisizione nelle recenti operazioni di polizia del 16.12.2017.

In realtà e per correttezza, la perquisizione ha riguardato solo l’abitazione personale del Sig. Michele Giacalone ed ha avuto peraltro esito negativo. Ma vi è di più. Viene dato in pasto ai lettori un’altra falsa notizia relativa alla condanna del sig. Giacalone Michele per mafia. Anche in tal caso sarebbe stato sufficiente verificare la fondatezza dell’informazione resa per evitare il dilagare di notizie gravemente diffamatorie, appurando che in realtà il sig. Giacalone Michele è stato assolto e con ampia formula liberatoria, già nel 1999,  da ogni accusa di favoreggiamento con sentenza della Corte di Appello di Palermo, ricevendo anche un indennizzo dallo Stato per l’ingiusta detenzione patita.

Da ultimo si rappresenta che con provvedimento reso dal Tribunale di Marsala, nell’ambito del giudizio di incandidabilità, la dott.ssa Angela Giacalone, figlia del sig. Giacalone Michele, già  assessore al Turismo del Comune di Castelvetrano durante l’ultima consiliatura, non è stata ritenuta responsabile dello scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Castelvetrano. La diffusione di tali false notizie ha esposto i sigg.ri Giacalone ad un inevitabile massacro mediatico, tuttavia i predetti ritengono corretto difendersi dalle diffamazioni nelle sedi competenti e nel rispetto delle norme, attendendo comunque con la massima fiducia nella magistratura l’esito dei procedimenti attualmente pendenti.

Alla luce di quanto sopra esposto e della evidente diffamazione dei soggetti menzionati nell’articolo di cui sopra, ho già ricevuto mandato dal Dott. Giacalone Frederic, legale rappresentante della Triscinamare S.n.c. (proprietaria della struttura turistico/alberghiera Triscinamare), dalla Dott.ssa Giacalone Angela (ex assessore della giunta Errante) e dal sig. Giacalone Michele di procedere giudizialmente nei confronti dei responsabili delle condotte diffamatorie con ogni più opportuna azione tendente ad ottenere l’inibizione della divulgazione ulteriore di notizie false e diffamatorie nonché per il risarcimento di tutti i danni, anche all’immagine, che ne sono scaturiti.

Mazara del Vallo, Castelvetrano 31/01/2018 Avv. Angelo Pizzitola

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