In un epoca in cui tutto ormai corre attraverso whatsapp , messenger, instagram, etc etc, i messaggi privati tra interlocutori hanno la stessa valenza giuridica anche come prove processuali e pertanto sono meritevoli di tutela legale.
Occorre infatti precisarw, che le chat sono considerate a tutti gli effetti uno scambio di corrispondenza, e l’inoltro di un messaggio o di una email privata di cui non si era i destinatari costituisce reato di rivelazione di contenuti privati, punito dall’articolo 616 del Codice Penale.Commette questo reato, ad esempio, chi prendendo visione dei messaggi, delle chat su Whatsapp o della posta elettronica di amici, colleghi, coniugi, etc. e li trasmette, mediante screenshot o analoghe forme di inoltro, ad altre persone ad insaputa dei diretti interessati.La circostanza, che si sia legittimati a visionare dei contenuti ricevuti lecitamente da qualcuno, non ci rende legittimati anche a poterli condividere poi ulteriormente con terzi senza che il mittente originario ci abbiamo espressamente autorizzato.Nel caso in cui poi i messaggi inoltrati a terzi contenessero dati sensibili del mittente, la loro condivisione violerebbe l’articolo 617 septies del Codice Penale, che punisce ancora piu' severamente e con la reclusione fino a quattro anni qualsiasi persona che, “al fine di recare danno all'altrui reputazione o immagine, diffonde con qualsiasi mezzo riprese audio o video, compiute fraudolentemente, di incontri privati o registrazioni, pur esse fraudolente, di conversazioni, anche telefoniche o telematiche, svolte in sua presenza o con la sua partecipazione”.Qualora poi il messaggio che viene riprodotto con screenshot e diffuso ad altri proviene da un medico o uno psicologo, oppure da un altro professionista tenuto al segreto professionale, la violazione della privacy e agli eventuali danni che ne sono conseguiti è punibile con la reclusione fino a un anno ai sensi dell’articolo 622 del Codice Penale.Quindi quando siete presi a cliccare sulla tastiera del telefono e chattare con il mondo intero, fate attenzione a cosa comunicate, internet e i social non sono mondi surreali dove tutto e" lecito ed e" facile cadere in tentazioni che poi si rivelano talvolta catastrofiche.
Avv. Giovanni Antonio Rizzo