I risultati delle recenti consultazioni elettorali, al di là di vinti e vincitori, trionfalismi, sorprese e delusioni hanno riconfermato un dato, l’astensionismo, su cui i professionisti della politica dovrebbero interrogarsi. In Sicilia il 53,24 % non si è recato alle urne per esprimere le proprie preferenze, rinunciando alla partecipazione. Non è facile indagare sulle possibili motivazioni di coloro che rinunciano al voto e sarebbe riduttivo, a nostro avviso, tacciare questo popolo silenzioso di indifferenza, o lasciarsi andare a semplici luoghi comuni.
Probabilmente tra le motivazioni potrebbero esserci quella attinente allo scollamento tra politica e paese, tra politiche governiste e macelleria sociale, tra un ceto politico che non rinuncia a ripresentarsi per conservare un posto fisso o in alternativa proporre figli d’arte, quando invece buona parte della comunità degli elettori è sempre più precaria per quanto riguarda salari e pensioni, l’esodo obbligato dei giovani dalla Sicilia al nord del paese e sempre più spesso all’ estero, l’idea che tutti i partiti siano uguali, che i politici siano tutti ladri e corrotti per cui il tentativo di invertire il trend sia fallimentare a priori. Certo è che l’esempio poco edificante di taluni politici è una realtà da non sottovalutare unitamente al disagio di quegli elettori che non si sentono più rappresentati da una classe dirigente autoreferenziale, impositiva e blindata che non riesce a pensare e dare soluzioni concrete , attenta piuttosto a costruire un’immagine di sé inutilmente parolaia, un esempio sono alcuni lavoratori del gruppo 6 G.D.O di Castelvetrano ancora oggi senza lavoro o possibili soluzioni di occupazione.
Comunicato stampa la Sinistra per Castelvetrano
