Nell'ambito della nostra rubrica dedicata alle testimonianze di coloro che stanno vivendo questa emergenza corona virus pubblichiamo oggi la testimonianza della docente Fabiana Cusumano, meglio nota come Bia Ora che il respiro si è fatto corto per paura che la morte si annidi invisibile tra gli alveoli fiaccati. Ora che il tempo si è fatto lungo e le ore dilatate nell’attesa. Ora che i corpi sperduti, bendate le labbra e le mani, segregati nella distanza, flebilmente annaspano. In quest’ora buia e sfatta di umanità impotente, appesa al gelo di bollettini diramati da voci lontane.
Ora, Madre, sei l'unica a respirare a pieni polmoni e a rifiorire dalla morte lentamente alla vita. I dominatori del mondo piegano il capo smarriti. Illusi d'essere signori, ora solo parassiti puniti. La superbia piagata insegni la via. Racconti il senso d’una carezza, di un abbraccio mancato, di un incontro di vite. Insegni che l'Amore negato su questo fragile pianeta cova nidi di rabbia furiosa. Racconti che il male torna centuplicato e il bene tace in umile preghiera. Bia Cusumano