Il sindaco Giacalone scrive a Musumeci. Una sua lettera anche a Conte sulla “Cura Italia”…?

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
24 Marzo 2020 12:32
Il sindaco Giacalone scrive a Musumeci. Una sua lettera anche a Conte sulla “Cura Italia”…?

Nelle scorse ore il sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone, ha scritto, e pubblicato sul suo profilo facebook, una lettera al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, dopo le esternazioni, sempre su facebook, dello stesso governatore siciliano in merito al rischio sullo stretto di Messina di transito non controllato di persone dirette in Sicilia; dopo qualche ora lo stesso Musumeci, sempre attraverso un post, ha detto di aver ricevuto rassicurazioni dal Prefetto di Messina. Ecco il testo della lettera di Gaspare Giacalone: “Caro Presidente Nello Musumeci, dico subito in premessa che stai gestendo bene la situazione emergenziale che viviamo.

Lo dico perché ne sono convinto e perché in questa situazione non c’è più un sindaco di sinistra che scrive a un Presidente di destra. Ci siamo noi che siamo siciliani. Ci sono i siciliani da tutelare senza distinzione di appartenenza. Detto ciò, devo dirti che non ho particolarmente apprezzato le tue parole e tuoi sfoghi delle ultime ore. Primo, perché l’ultima cosa che dobbiamo fare in questo momento è affidarci alle “segnalazioni” che ci arrivano senza verificarle. Bastava, infatti, sentire i gestori del servizio traghetti per scoprire che appena 500 persone al giorno tra sabato e domenica hanno transitato lo stretto e sono numeri accettabili se consideriamo che per estreme necessità è ancora possibile spostarsi.

Oppure bastava sentire prima le forze dell’ordine verso i quali deve andare tutto il nostro rispetto. Non dimentichiamoci che rischiano la loro vita stando in strada esposti al contagio. Sono esseri umani pure loro. Secondo, noi che ricopriamo cariche istituzionali e che siamo chiamati a decisioni importanti dobbiamo essere molto cauti, equilibrati e con i nervi saldissimi. Ho visto anche altri miei colleghi sindaci sclerare, gridare o fare gli sceriffi in questi giorni e sinceramente non è una gara a chi grida di più.

Non si risolve nulla così. Confondiamo la gente in questo modo e creiamo ulteriore smarrimento. È giustissimo chiedere maggiori controlli e tu sai che noi sindaci lo facciamo quotidianamente. È giusto fermare il flusso di chi viene da altre regioni italiane. È giusto che la gente stia a casa. Ma è giusto anche che cominciamo a dare servizi urgentissimi in questo momento. Molta gente ha perso il lavoro, altri lavoravano in nero e ora non hanno più manco quello, altri ancora non hanno mai avuto un lavoro.

C’è chi sta a casa senza più un centesimo e vive in uno stato di povertà assoluto. Tra qualche ora, non tra qualche giorno, non riusciranno a comprarsi il pane, la pasta o il latte. Coraggio Presidente, torniamo lucidi e rimettiamoci a lavoro insieme. I siciliani aspettano risposte, non sfoghi. Un abbraccio virtuale e fraterno”. Siamo d’accordo in generale su quanto scritto da Giacalone, il quale si distingue spesso, fra i molti politici ed amministratori locali, per equilibrio, pragmatismo e pacatezza.

Nello specifico crediamo che il governatore siciliano abbia voluto sollevare l’attenzione mediatica ed incentivare maggiori controlli. Si, in effetti ha creato un po’ di allarmismo ma soltanto al fine tutelare e proteggere il popolo siciliano la cui stragrande maggioranza, anche il sindaco Giacalone, ne ha certamente apprezzato la gestione  dell’emergenza coronavirus. Come del resto apprezziamo anche quanto scritto da Giacalone alla fine della sua lettera accennando alle grosse problematiche del mondo del lavoro ancor più in questo periodo e sulla necessità di interventi urgenti al fine di alleviare la situazione di molti siciliani che si trovano e si troveranno nei prossimi mesi senza più un lavoro, con tutte le gravi conseguenze sul piano sociale.

Pertanto invitiamo lo stesso sindaco Gaspare Giacalone a scrivere anche una bella lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte al fine di chiedere, nelle modalità tanto apprezzate, un maggiore impegno del Governo Italiano per venire incontro, grazie alla nuova flessibilità concessa dall’Europa, a tutte le categorie produttive. Parliamo  di aiuti concreti, e non solo sulla carta, a tutte le categorie (vedi ad esempio la limitazione di un sostegno alle sole partite Iva facenti riferimento all’Inps, lasciando invece fuori le altre iscritte alla propria cassa professionale).

Per non parlare della sospensione dei mutui e della cassa integrazione per le quali ad oggi non è stato varato nessun dispositivo concreto. Il decreto denominato “Cura Italia” ad oggi rappresenta un mero palliativo. Serviranno in generale molti più soldi per far ripartire il sistema economico italiano, altro che 25 miliardi di euro; in altri Paesi stanno predisponendo manovre ben più ampie consapevoli della necessità di accrescere il debito pubblico, d’altronde così è stato anche nel secondo dopoguerra… Caro sindaco Gaspare Giacalone siamo sicuri che Lei possa cogliere questo nostro affettuoso invito.

Francesco Mezzapelle

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza