Il doloroso silenzio. La capacità di fermarci e rispettare il dolore altrui

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
22 Aprile 2018 09:06
Il doloroso silenzio. La capacità di fermarci e rispettare il dolore altrui

Buongiorno amici e buona domenica. Settimana intensa, piena di avvenimenti, questa appena trascorsa, ma io non sono qui a discutere di nulla di tutto quello di cui parlano televisione e giornali, io non sono una giornalista, io scrivo altro, quello che l'informazione non vede, quello che spesso purtroppo il giornalista non sente. E come sempre scrivo di me. Penso spesso a quello che succede quando un avvenimento doloroso passa nella casa di qualcuno, una malattia , un lutto, una partenza, un arresto.

Spesso siamo spettatori, spettatori che parlano di chi sta vivendo un lutto, parlano di quello lì che è partito è andato via, al nord, in Germania, in Svizzera a lavorare, perché qui lavoro non ce n'è, parlano di quello lì ricoverato, è grave ha avuto un incidente, parlano di quello lì, l'hanno arrestato, stanotte ci sono entrati in casa. Ma ci siamo mai fermati un attimo, siamo mai rimasti in silenzio per ascoltare, ascoltare il doloroso silenzio di chi ha perso un figlio, un marito, un fratello, il doloroso silenzio che attraversa il cuore di chi ha perso una persona cara e si sente perso smarrito, e tutta quella gente che lo abbraccia lo stringe gli fa le condoglianze, e gli dice "fatti forza", "se ne vanno sempre i migliori", "u signuri i meghiu si porta", tutte frasi di circostanza, che buttiamo li tanto per dire qualcosa, ma in quel momento chi porta il dolore per una grande perdita, credetemi non vuol sentire e vedere nessuno, vorrebbe solo far tornare in vita chi ha perso, e cerca solo l'abbraccio di chi gli è più vicino, per consolarsi a vicenda, cerca solo il suo doloroso silenzio.

E quando un papà, un figlio, un fratello, un caro amico va via, parte perché qui non può andare avanti, la nostra terra offre il sole il mare, il calore della gente, ma non è ancora in grado di creare lavoro, anche se ce ne sarebbe tanto, solo che chiunque si presta a creare qualcosa di buono, qui non dura, viene detto mafioso, colluso, corrotto, prestanome e vede crollare tutto quello che ha costruito, e tutte le persone che avevano trovato un lavoro presso costoro che hanno avuto il coraggio di provarci, si ritrovano in mezzo a una strada, pieni di debiti, con affitti arretrati da pagare, con enormi problemi da affrontare, non si pensa mai alla povera gente che viene messa in mezzo a una strada, non si  pensa mai prima di far chiudere un azienda, prima di demolire, prima di abbattere, prima di distruggere qualcosa non si fermano mai a guardare il doloroso silenzio che stanno creando.

Vi siete mai chiesti come ci si sente a vedersi portar via un marito, un padre, un figlio, un fratello, un amico. Sì perché quando si va via da ciò che ti ama, chi ti ama resta nel suo doloroso silenzio, e non vuole sentire nessuno mormorare, fare supposizioni, vorrebbe solo che tutto presto si chiarisse, che tutto tornasse a posto. Chi va via, non sa il grande doloroso silenzio, che lascia. Allora abbiamo un po' più rispetto per il dolore degli altri, si rispetto, per il dolore, quel dolore silenzioso che leggiamo ogni giorno nel viso di chi ci passa accanto, ma siamo tutti di fretta, siamo tutti li a correre per arrivare primi verso un traguardo che in fondo non conosciamo, verso una meta che vorremmo raggiungere a tutti i costi e non ci rendiamo conto del dolore che attraversa le nostre vite e spesso le vite di chi ci sta vicino.

Non ci sono dolori più grandi degli altri, nessun dolore si può definire più grande di un altro, tutto dipende dal doloroso silenzio con cui viene affrontato e da chi durante il nostro viaggio è disposto a darci una mano, per sollevarci, per non restare in questo dolore. Purtroppo chi ci ha lasciato, a volte anche prematuramente, non torna più. A me piace pensare che da qualche angolo del cielo chi ci ha lasciato, diventa spettatore della nostra vita, e vorrebbe vederci ancora forti, coraggiosi, battaglieri, per realizzare i nostri sogni, noi possiamo ancora farlo,  loro hanno dovuto interrompere il cammino, ma noi siamo ancora qua.

E allora forza continuiamo, anche se porteremo sempre il nostro doloroso silenzio nel cuore, permettiamo ancora alla nostra vita....Di fare rumore. Rossella Messina

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