Il camice bianco. Se ognuno di noi svolgesse il proprio compito nel modo più corretto sarebbe tutto più facile

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
29 Aprile 2018 09:00
Il camice bianco. Se ognuno di noi svolgesse il proprio compito nel modo più corretto sarebbe tutto più facile

Buongiorno cari amici, oggi il mio pensiero va a tutti coloro che lavorano nelle strutture pubbliche in particolar modo a tutti coloro che lavorano negli ospedali. Sappiamo bene che la nostra sanità lascia molto a desiderare, che spesso e volentieri chi ha un posto pubblico sta lì per lo stipendio, però oggi voglio raccontare a tutti voi come a volte un triste episodio riesca a trasformarsi in qualcosa di positivo. Purtroppo questa settimana ho avuto un piccolo incidente e mi sono fatta male a una costola naturalmente tutto ciò mi ha causato non pochi disagi.

Il forte dolore che ho avvisato martedì notte mi ha costretto a recarmi in ospedale, dove credetemi non sarei andata perché pensavo già ai vari inconvenienti, code interminabili, tutta la gente li accalcata sia fuori che dentro e quindi sono arrivata molto prevenuta in ospedale. Invece a mia sorpresa appena arrivata c'era poca gente e il triage gestito in modo scorrevole ed ineccepibile da due infermieri, Giovanna D'Angelo e Angelo Accardo. Per non dire la gradita sorpresa nel trovare una dolcissima dottoressa palermitana Antonella Pineo, e un duo di infermieri veramente preparati e cordiali , Angelo Tigri e Lillo Bono.

Allora chi pensa, e lo abbiamo pensato sempre tutti, chi pensa che se non conosci nessuno in ospedale puoi morire. Io vi assicuro che non è cosi. Io non conoscevo nessuno, ma mi sono fidata di persone che a parte la preparazione, con la loro cordialità il loro sorriso mi hanno subito rassicurata, messa a mio agio e dato la possibilità di guardare al di là di un camice bianco, al di là del cartellino. Un omaggio oggi va a loro, a tutti gli operatori socio sanitario, infermieri, dottori, inservienti, medico di famiglia, che spesso stiamo lì solo a criticare, e quasi mai a capire, a capire che sono uomini e donne come noi, che hanno scelto la loro professione come una missione, perché aiutare il prossimo, il malato, è davvero difficile, lo so che non sono tutti così, però io ho incontrato degli angeli sia martedì sia nel mio medico curante e mi va di ringraziarli uno per uno.

Questo mi ha fatto riflettere su un punto in particolare, che spesso incontriamo nel nostro cammino persone splendide che riescono con poco a farti stare bene riescono a non farti sentire da sola, riescono a trasmettere serenità, basta solo essere predisposto a capire a non fermarsi alle apparenze, basta solo imparare a donare un sorriso, quando ti accorgi che chi ti sta vicino ne ha bisogno. E essere al servizio del prossimo è davvero difficile, quindi prima di metterci lì a criticare e disprezzare  il lavoro svolto da un’altra persona, impariamo a partire come sempre da noi stessi, a essere meno prevenuti e più predisposti verso gli altri impariamo ad andare oltre le apparenze e a non giudicare mai, ricordatevi, l'abito non fa il monaco.

Mi piace pensare che chiunque incontriamo nel nostro cammino è stato messo lì per noi, per permetterci di imparare sempre qualcosa di nuovo di sorprendente, si perché la vita è sorprendentemente, meravigliosamente, straordinaria, ma solo se impariamo ad andare oltre. Oltre tutto quello che vediamo, oltre l'orizzonte, oltre le nuvole, oltre uno sguardo, tutto ciò che è apparenza non è realtà. Impariamo a guardare noi stessi oltre il nostro modo di mostrarci, oltre il nostro pensiero, entriamo dentro noi stessi e partendo da noi stessi possiamo solo imparare a guardare oltre.

Se ognuno di noi svolgesse il proprio compito nel modo più corretto possibile e nel rispetto di chi ha bisogno e lavorasse con un sorriso sulle labbra, credetemi sarebbe tutto più facile tutto più sopportabile tutto meno faticoso, e aiuterebbe entrambi sia chi lavora sia chi ha bisogno del tuo servizio. Impariamo ad arrivare a lavoro e lasciare fuori i nostri problemi i pensieri, arriviamo lì consapevoli e grati di avere un lavoro di avere la possibilità di essere strumento per poter aiutare qualcuno.

E se vi fermate un attimo tutti i tipi di lavoro ci permettono di essere d'aiuto per il prossimo e lavorando nella consapevolezza che ognuno è utile all'altro, lavoreremo meglio. Spero sempre che un giorno il nostro paese offra la possibilità a tutti di poter lavorare e a chi già lavora, abbiate rispetto del vostro lavoro. Rossella Messina

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