Il 20 giugno riparte il calcio: Stadi vuoti, niente esultanze e scambi di maglia, spogliatoi allargati

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
29 Maggio 2020 08:27
Il 20 giugno riparte il calcio: Stadi vuoti, niente esultanze e scambi di maglia, spogliatoi allargati

“La ripartenza del calcio rappresenta un messaggio di speranza per tutto il Paese. Sono felice e soddisfatto, è un successo che condivido con il ministro per lo Sport Spadafora e con tutte le componenti federali. Il nostro è un progetto di grande responsabilità perché investe tutto il mondo professionistico di Serie A, B, C e, auspicabilmente, anche la Serie A femminile”. Con queste parole il presidente federale Gabriele Gravina ha commentato la ripartenza delle competizioni calcistiche, come annunciato dal ministro Vincenzo Spadafora al termine dell’incontro con la Figc e le sue componenti.

Il 13 e il 14 giugno, secondo i piani, ripartirà il calcio italiano con le semifinali di ritorno di Coppa Italia. La finale dovrebbe giocarsi il 17, il 20 la ripresa ufficiale della Serie A con i recuperi. Domani la Lega definirà il calendario. Il 20 giugno riparte anche la Serie B. Ma gli stadi pieni, i colori, il pubblico e le urla, per un bel po' resteranno un ricordo. Il calcio dopo la pandemia si giocherà in stadi semi-deserti: non più di 300 persone, e suddivise in 3 zone da circa cento persone ognuna.

La zona 1 è il recinto di gioco, il campo, gli spogliatoi e il tunnel per accedervi. In tutto possono essere presenti contemporaneamente fino a 106 persone: i 46 giocatori tra titolari e riserve, 20 persone dei due staff tecnici delle squadre, quindi dieci a testa. E poi 4 arbitri, 4 raccattapalle, un delegato della Lega e uno della procura federale, 4 paramedici, 3 addetti alla pulizia, 2 addetti al manto erboso, 4 steward, 10 tra produzione tv e Var, i 2 bordocampisti e prima e dopo il fischio d'inizio altri 2 giornalisti dell'emittente che trasmette il match.

Per tutti i giocatori, bottigliette individuali, per non contaminarsi, esultanze a colpi di gomito e il divieto assoluto di scambiarsi la maglia a fine partita. Vietato anche avvicinarsi a meno di 1,5 metri dall'arbitro. Negli spogliatoi, obbligatorio mantenere spazi il più possibile allargati, con la separazione tra titolari, riserve, portieri. Vietato assolutamente l'accesso allo spogliatoio degli arbitri, per questo viene abolito il riconoscimento prima del match e vietate le riprese tv negli spogliatoi.

Le squadre dovranno accedere al campo in due diversi momenti, per evitare congestionamenti nel tunnel. Le interviste prima e post partita devono essere fatte a distanza di un metro e mezzo.

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