I ragazzi del Liceo Cipolla incontrano due sopravvissute al lager di Birkenau

L'evento si è svolto al Teatro Massimo di Palermo

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
23 Marzo 2023 09:00
I ragazzi del Liceo Cipolla incontrano due sopravvissute al lager di Birkenau

Grande partecipazione al teatro Massimo di Palermo per l'evento organizzato dalla fondazione Museo della Shoah durante il quale i ragazzi del liceo scientifico M. Cipolla di Castelvetrano hanno incontrato le sorelle Andra e Tatiana Bucci sopravvissute al campo di concentramento di Birkenau . Le sorelle sono riuscite a salvarsi perché sono state scambiate per gemelle e sarebbero potute diventare cavie per gli esperimenti del terribile dottor Joseph Mengele, medico e criminale di guerra tedesco.

L'incontro è stato introdotto da Marco Betta sovrintendente del teatro Massimo che ha sottolineato il valore della memoria la quale, sebbene portatrice di dolore, deve essere ugualmente alimentata,. Celebrare la memoria attraverso l'arte veicolo privilegiato per stabilire continuità nel tempo. Durante il periodo in cui si perpetrato l'orrore della Shoah,l l''arte e in particolare la musica, era, no spesso un modo per affrontare il dolore e la tragedia. La memoria è definita dal sindaco di Palermo La galla, un determinante genetico da trasmettere di generazione in generazione e deve contribuire a formare cittadini responsabili

Il presidente della fondazione Museo della Shoah Mario Venezia precisa che la presenza forte della cultura ebraica in Sicilia ha determinato la scelta di Palermo come sede dell'evento

Chiude la presentazione dell'evento, il direttore dell'USR Giuseppe Pierro , sottolineando la forza delle sorelle Bucci nel ricordare eventi traumatici, che per loro significa un sacrificio non indifferente

L'evento è proseguito con le domande rivolte dagli studenti selezionati alle sorelle Bucci, che ne hanno permesso la ricostruzione storica e morale dell'esperienza vissuta nel campo di concentramento

Le sorelle Bucci hanno definito la memoria come il gioco del telefono senza fili, da affidare ai giovani con la speranza che niente vada perduto

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