Castelvetrano, stasera al Selinus in scena “Donne di mafia…donne contro la mafia”.

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
21 Marzo 2017 20:11
Castelvetrano, stasera al Selinus in scena “Donne di mafia…donne contro la mafia”.

Martedì 21 Marzo, in occasione della "Giornata Nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime della mafia", l'Associazione culturale Teatriamo #ilcoraggiodelleidee, insieme alla The Vocal Academy e all'Associazione Antiracket di Mazara del Vallo, in collaborazione con la Fidapa, Fildis, Palma vitae, Croce Rossa, Rotary, Lions, Kiwanis, Unesco, Unitre, Circolo della Gioventù, Codici Centro per i diritti del Cittadino, sezioni di Castelvetrano e con Mediolanum Agenzia di Campobello di Mazara, alla presenza del Sostituto Procuratore della Repubblica di Marsala, dott.ssa Giulia d'Alessandro, del dott.

Messineo, Commissario straordinario del Comune di Castelvetrano e del Sindaco di Castelvetrano, Avv. Felice Errante, presenterà, presso il teatro Selinus di Castelvetrano, alle ore 21.00, la drammatizzazione "Donne di mafia....donne contro la mafia", liberamente tratto dal libro di Francesca Incandela, regia di Piero Indelicato. Nell'occasione si esibirà la gradita ospite Marilena Monti, cantautrice e scrittrice di fama nazionale.

Nota del regista Piero Indelicato. L’idea di portare in scena “Donne di mafia …donne contro la mafia”, tratto dal libro di Francesca Incandela, nasce dal desiderio di scoprire il ruolo che le donne hanno esercitato nel contesto mafioso. E’ risultato estremamente interessante verificare che le stesse non sono state figure minori rispetto agli uomini, piuttosto compagne, complici silenti ma all’occorrenza persino protagoniste spietate al pari dei loro uomini.

Tra le tante storie raccolte, si è voluto dare spazio ed espressione a quante di queste donne, inizialmente mosse da sentimenti di vendetta e di odio/amore, ritrovano la loro identità e dignità a seguito di un percorso drammatico e controverso. E’ proprio sul dramma psicologico vissuto da queste donne di mafia che inizia la performance teatrale. Ma la storia della mafia è fatta anche di splendidi esempi di donne che l’hanno combattuta e ripudiata, per questo non potevamo non dare spazio a quattro donne che, in epoche, contesti e per motivazioni diverse, hanno saputo dare esempi e testimonianza di una lotta in prima linea, fino ad arrivare al sacrificio estremo.

Si inizia con il monologo della prima brigante siciliana, Giuseppa Salvo, l'ultima persona ad arrendersi davanti al "prefetto di ferro" Cesare Mori durante l' "assedio di Gangi", nel 1926, la quale mantenne un comportamento "omertoso" pure durante il processo. Segue Serafina Battaglia, la prima vera pentita di mafia, vissuta negli anni ’60, ad Alcamo, vedova di un mafioso alla ricerca della cieca vendetta. Il tormento psicologico trova la massima espressione nella figura di Giusy Vitale, capo mandamento della famiglia di Partinico, collaboratrice di giustizia dalla fine degli anni ’90. Inizia poi un percorso che, nel raccontare le storie di donne come Franca Viola, Rita Atria e Piera Aiello, parla di ribellione, di emancipazione e di riscatto dalla cultura mafiosa. Chiude la figura di Felicia Bartolotta Impastato, madre di Peppino ma anche di tutte le donne finalmente libere per amore.

Personaggi e fra parentesi gli interpreti: Giuseppina Salvo (Giacometta Gandolfo); Serafina Battaglia (Ida Luppino); Giusy Vitale (Ina Agate); Franca Viola (Alda D’Angelo); Rita Atria (Martina Calandra); Piera Aiello (Rita Gentile); Felicia Bartolotta Impastato (Irene Bonanno); Figlio di Serafina Battaglia (Flavio D’Anna); Figlio di Giusy Vitale (Joseph Gandolfo); Filippo Melodia (Ciccio Puccio); Un Giudice (Piero Indelicato). Segretaria di Produzione: Loredana Pomilia. Progetto musicale a cura della Vocal Accademy diretta da Riccardo Russo. Amplificazione e luci: Antonello e Damiano Bianco.

Francesco Mezzapelle

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