Castelvetrano, cosa cambia nel collegio con il Rosatellum

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
25 Novembre 2017 10:20
Castelvetrano, cosa cambia nel collegio con il Rosatellum

 Non c’è ancora l’ufficialità ma pare che sia domenica 18 marzo 2018 la data che è stata scelta per le elezioni politiche più attese degli ultimi anni, anche per effetto della nuova legge elettorale, recentemente approvata che prevede una diversa attribuzione dei seggi. La nuova legge apre infatti le porte a una sostanziale ridefinizione dei meccanismi elettorali, a cui corrisponde un disegno diverso nei territori da cui attingere alla rappresentanza.

Intanto ritornano i collegi uninominali. Si tratta infatti di un sistema misto proporzionale e maggioritario, in cui un terzo di deputati e senatori è eletto in collegi uninominali: un solo candidato per coalizione, eletto il più votato e i rimanenti due terzi sono eletti con un sistema proporzionale di lista. La soglia di sbarramento del Rosatellum nella quota proporzionale è fissata al 3% su base nazionale, sia al Senato che alla Camera, con l’eccezione delle liste relative alle minoranze linguistiche per le quali la soglia è al 20% nella regione di riferimento.

In aggiunta alla soglia del 3%, è prevista anche una soglia minima del 10% per le coalizioni (all’interno del quale però almeno una lista deve aver superato il 3%). Il candidato di un partito escluso dal riparto dei seggi perché non raggiunge il 3% ma eletto nel maggioritario ovviamente manterrà il suo seggio. La Sicilia è suddivisa in due circoscrizioni elettorali per l’elezione della Camera dei deputati: Sicilia 1 e Sicilia 2. (Occidentale e orientale) La dimensione dei collegi rispetto al vecchio Mattarellum è molto più estesa.

Chi dovesse candidarsi a Castelvetrano avrà il vantaggio di non avere più i colossi Marsala, Alcamo e Trapani che sono stati da sempre un ostacolo molto forte, soprattutto per la cronica abitudine dei castelvetranesi di non votare con convinzione i candidati locali, privilegiando sempre l’esterofilia, a differenza di quei comuni che sono usciti sempre con preziosi blocchi di voti, ma guarderanno molto ai comuni dell’agrigentino che culturalmente e storicamente formavano la cosiddetta provincia Selinuntina, poi mai concretizzatasi.

Per certi versi il collegio ricorda quello che porto Beppe Bongiorno al Senato della Repubblica nel 2000, ma con alcune modifiche, vediamole nel dettaglio:

Il collegio 1 al Senato ricomprende l’intera città di Palermo, ma anche quattro Comuni del territorio limitrofo e cioè Capaci, Isola delle Femmine, Torretta e Ustica. È Bagheria invece il centro più popoloso del collegio 2 che mette dentro, oltre a Cefalù, Termini Imerese e Villabate, anche l’intero comprensorio delle Madonie con i suoi 26 Comuni. Proprio le Madonie furono il teatro del big match tra Miccichè e Violante nel 1996, con il primo che prevalse sull’esponente dei Ds.

Comincia invece da Marsala, il Comune con la maggiore ampiezza demografica, la sfida del gigantesco collegio 3. Da Trapani e Alcamo, ai territori del Corleonese (fra cui Bisacquino, Corleone, Piana degli Albanesi, Giuliana, Godrano, San Cipirello, Marineo), sino a Terrasini, Carini e Altofonte, ma anche Misilmeri e Monreale alle porte di Palermo.

Sono invece 51 i Comuni che ricadono all’interno del collegio 4. (Castelvetrano, Campobello di Licata, Campobello di Mazara, Castelvetrano, Favara, Grotte, Partanna). Oltre al territorio agrigentino, inclusa la città di Agrigento, anche Mazara del Vallo, ricade in questo gruppo. Da Gela si parte invece per il collegio 5 con 54 centri chiamati al voto.

Tra questi Caltanissetta, Enna, Piazza Armerina e i rispettivi territori. Interamente messinese il collegio 6 che coinvolgerà poco meno di 600mila abitanti. Il collegio 7 è quello del territorio acese con Acireale capofila e molti comuni etnei, mentre 23 Comuni oltre a Catania sono ricompresi nel collegio 8 (Francofonte, Lentini, Nicosia, Pedara, Gravina, Palagonia, San Giovanni La Punta, alcuni dei centri).

La zona aretusea riguarda il collegio 9. Da Siracusa a Comiso con altri 10 Comuni (fra cui Augusta, Canicattini Bagni, Carlentini, Floridia, Melilli, Priolo, Sortino, ma anche l’area del Ragusano, con in testa proprio Ragusa).

Per quanto riguarda la Camera dei deputati l’Isola è divisa in due parti, ma i collegi uninominali eleggeranno 19 rappresentanti. Analogo e quasi uguale lo schema della suddivisione dei territori. Questi i Comuni capofila: il collegio 1 Palermo-Resuttana San Lorenzo (con Capaci, Isola delle Femmine, Torretta e Ustica), collegio 2 Palermo-centro, collegio 3 Palermo–sud.

Il collegio 4 comprende molti comuni del Nisseno, fra cui Caltanissetta, Gela, Vallelunga Pratameno e Mussomeli. Nel collegio 5 ci sono moltissimi comuni, da Bagheria e Villabate a tutte le Madonie, compresi Termini Imerese e Cefalù. Nel collegio 6, andranno Monreale con altri 42 Comuni (dalle zone del Corleonese, con Bisacquino, Piana degli Albanesi e Marineo, a Partinico, Terrasini, Balestrate fino a Carini).

Il collegio 7 prevede parte della provincia di Agrigento, con la città agrigentina, ma anche Favara, Licata, Porto Empedocle, Grotte e molti altri. Nel collegio 8 ricadonoMarsala e Trapani, con l’area di Castellammare del Golfo, Alcamo e Gibellina.

Mazara del Vallo è il comune più popoloso del collegio 9. Al suo interno, fra gli altri, Ribera, Castelvetrano, Campobello di Mazara, Lampedusa, Sciacca, ma anche parte dell’area belicina, con Sambuca di Sicilia, Santa Ninfa, Partanna, Santa Margherita di Belìce e altri comuni ancora .Nella Sicilia orientale i collegi invece sono così individuati: Messina e altri 13 Comuni (Ali Terme, Fiumedinisi, Furci Siculo, Itala, Mandanisi, Pagliara, Roccalumera, Rometta, Saponara, Villafranca Tirrena, Scaletta Zanclea) Molto esteso anche il collegio 2 della Sicilia orientale che svaria da Barcellona a Capo d’Orlando, Lipari, Giardini Naxos, Taormina.

Collegio 3 di Sicilia 2 per Enna (Acquedolci, Agira, Aidone, Assoro, Barrafranca, Calascibetta, Capizzi, Caronia, Catenanuova, Centuripe, Cesarò, Enna, Nicosia) e quattro collegi nel Catanese: Acireale, Catania, Misterbianco e Paternò. Ognuno  dei quali ricomprende al suo interno i territori limitrofi. Nel collegio in cui ricade Ragusa ci sono otto comuni, fra cui anche Vittoria, Comiso e Modica.

Quindi un altro collegio con un’area che va da Militello Val di Catania a Lentini, fino ad Avola, Palazzolo Acreide e Portopalo di Capopassero. Infine, il collegio di Siracusa, con al suo interno anche, fra gli altri, Augusta e Priolo Gargallo.

Rielaborazione informazioni tratte da Il Sicilia

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza