Cappuccino, il morso alla bambina e le precisazioni della mamma della vittima

Dopo la pubblicazione dell'articolo di Elena Manzini, la mamma della bambina aggredita ci scrive per precisare

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
14 Luglio 2021 08:00
Cappuccino, il morso alla bambina e le precisazioni della mamma della vittima

Nella giornata di ieri Elena Manzini ci aveva raccontato della storia di Cappuccino un randagio, a suo dire innocuo che aveva aggredito una bambina e che adesso era stato portato in canile e rischia il trasferimento o peggio l’abbattimento. Potrete rileggere il pezzo al seguente link: https://www.primapaginacastelvetrano.it/cappuccino-vittima-della-malvagita-delluomoper-salvarlo-basterebbe-adottarlo

Ci ha scritto la mamma della bambina vittima dell’aggressione precisando che le cose non sono andate così come raccontato dalla Manzini e dolendosi del fatto che avessimo pubblicato una storia, che non era andata cosi come raccontato. Come sempre da noi il diritto di replica trova lecita cittadinanza evi proponiamo integralmente il pensiero della signora, avendo appreso con piacere che la bambina non ha avuto gravi conseguenze, ci auguriamo che la storia possa risolversi per il meglio.

“Egregio direttore, in riferimento all'articolo dal titolo "Cappuccino: vittima della malvagità dell'uomo", pubblicato ieri sul giornale da lei diretto, desidero fornire alcune precisazioni rappresentando che la presente non vuole aprire una polemica bensì si vuole offrire una veritiera esposizione dei fatti. Sono la madre della bambina che è stata morsa dal cane e non posso non replicare ad un articolo tanto fantasioso. Per mia natura sono riservata e mai avrei voluto portare all'attenzione di una testata giornalistica fatti privati ma mio malgrado mi ritrovo a dover precisare molte cose.

Mia figlia si trovava in sella al ciclomotore con il padre, il cane è spuntato all'improvviso ed ha attaccato la caviglia della bambina senza nessun motivo apparente. Se non fosse stato per la prontezza di mio marito sarebbero caduti rovinosamente a terra riportando conseguenze assai più gravi.

Alla locale guardia medica la bambina è stata medicata e tranquillizzata egregiamente da un giovane dottore che ha refertato il tutto, L'indomani è stata medicata dalla pediatra e le è stato prescritto un antibiotico per cui poi potrei presentare non uno ma ben 2 referti.

Non accetto assolutamente che venga messo in dubbio la mia genitorialità e non vedo cosa avrei dovuto rimproverare alla bambina dato che il cane non è stato né aizzato, né istigato né disturbato ma è sbucato all'improvviso e non era neanche stato visto, per cui l'aggressione non è stata provocata da nessuno di loro.

Essendo un genitore attento non potevo non denunciare e permettere cosi che qualcun altro potesse subire un'altra aggressione, dato che sono a conoscenza di almeno un altro episodio di aggressione di questo cane.

Il cane in questione vive insieme ad altri due e più che una famiglia io lo definirei un branco, e si sa bene che un branco di cani non può essere lasciato in libertà senza controllo nelle stradine di una cittadina brulicante di giovani in vacanza. Non posso accettare inoltre ed è la cosa più importante, che venga preso in considerazione il trauma di questo cane riportando una diagnosi di apatia depressiva o di alterazione del carattere e MAI per una volta nella lettera viene riportato il trauma che possa aver subito mia figlia. Mi stupisco inoltre della facilità con cui è stato pubblicato questo sfogo animalista senza aver prima appurato i fatti.”

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