A Mazara standing ovation per i giovani attori del Kepos Performing Theatre in Wonderland

Successo incredibile per i ragazzi diretti da Giacomo Bonagiuso. La recensione della dottoressa Anna Maria Tranchida

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
02 Ottobre 2024 09:00
A Mazara standing ovation per i giovani attori del Kepos Performing Theatre in Wonderland

Riceviamo e pubblichiamo la seguente recensione della psicologa e psicoterapeuta dott.ssa Anna Maria Tranchida in merito allo spettacolo “Wonderland" portato in scena dai ragazzi del "Kepos Performing Theater" diretti da Giacomo Bonagiuso. Ecco quanto si legge:  

"Sapevo che sedendomi ad un saggio dei ragazzi di Bonagiuso avrei assistito a qualcosa di bello, ma non che sarei stata ipnotizzata dalla meraviglia e dal ritmo di sequenze continue e complesse dalle quali lo sguardo non poteva distogliersi. Per settanta minuti scanditi dal susseguirsi di aperture oniriche tratte da una delle favole più raccontate, quella di Alice nel Paese delle Meraviglie, ci si è sentiti proiettati fuori dalla piccola Mazara. Tutto ci si aspettava, ma non che un saggio di adolescenti potesse essere così #potente#. Per fortuna alcuni geni non vedono l'adolescente come qualcosa da reprimere, ma come #qualcuno# la cui identità va valorizzata e rappresentata. Il regista Bonagiuso ha questa qualità, quella di analizzare e comprendere il potenziale di ognuno dei suoi attori e di assegnargli il giusto personaggio da raccontare, permettendo così al genio nascosto di uscire.

Non è così semplice rappresentare il sogno su un palco, ma in questa piece addirittura vi si entra. Ogni scena è l'apertura di una porta ed ognuna di questa è un'immagine onirica che lo spettatore visita nella tridimensionalità della scena, costruita dall' intersecarsi di proiezioni, effetti scenici e attori danzanti, quasi equilibristi. Non vedevo da tanto un musical di tale portata e bellezza, incredula, perchè ricordiamo che non si tratta di attori affermati, ma di giovanissimi, i cui talenti sono stati abilmente individuati e fatti emergere, come quasi una scultura.

Sul palco era l'alternanza proprio di quegli adolescenti che tanti adulti criticano o che lamentano incollati agli smarphone, chiusi in luoghi di poco conto. Sul palco, ieri sera, danzavano e recitavano e il loro bisogno di essere visti era stato abilmente individuato, come anche il bisogno di raccontarsi, vestiti dei personaggi che li accompagnavano per mano nello svelamento. Il regista è un pò come un padre e Bonagiuso è un padre artistico, un mago, che ha la capacità di canalizzare la forza pulsiva dell'attore nell'arte e nella bellezza.

Quando questo avviene infatti, il risultato su palco è l'espressione del Sè e l'armonia, il disvelamento della mente collettiva junghiana, nella quale si connette anche il pubblico, sentendosi così parte della scena. Arrivano, così, sul pubblico i colori, la gioia e l'entusiasmo degli stessi genitori orgogliosi di assistere, ma anche dei figli fieri finalmente di essere. Giungono le emozioni, ma soprattutto la potenza e l'esplosione, quella dello spettacolo nella sua complessità, ma anche la semplicità dei ragazzi, che nelle giuste mani, sono gnomi, sono fate, maghi, esseri surreali, meravigliosi fuochi d'artificio su di un palco.Avrei voluto danzare con loro e, come Alice, rimanere ancora un pò nel sogno.

Ma ciò è possibile, forse, visto che al laboratorio teatrale di Bonagiuso ci si può iscrivere sia giovani che adulti…"

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