"Una rosa per Rita Atria" a Partanna

L'associazione antimafie Rita Atria ha commemorato ieri la giovane, ed il 26 luglio si replica a Roma

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
24 Luglio 2021 10:11

Venerdì 23 luglio, l'Associazione Antimafie Rita Atria ha commemorato presso il cimitero di Partanna, una giovane "Fimmina lingua longa e amica degli sbirri" che ebbe il coraggio a soli 17 anni di denunciare il sistema mafioso che operava nel suo paese. Rita Atria. Lo fece incontrando il giudice Paolo Borsellino con il quale riuscì a stabilire un rapporto di fiducia, che la sostenne nella ricerca della giustizia. Fu uno scandalo per la sua famiglia che di quel modus operandi mafioso era parte integrante. La ragazzina sostenuta dal giudice Borsellino non si fermò, parlò, raccontò. Per lei però si rese necessaria una protezione particolare: sotto falso nome per molti mesi visse a Roma, durante i quali non rivide più nessuno del suo paese, di quella cricca, madre compresa.

19 luglio 1992, ore 16,59, Via D'Amelio: il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta muoiono in un attentato di mafia. Per Rita Atria fu un duro colpo: la persona in cui aveva fiducia, che la confortava, le faceva in un certo senso da padre era stata brutalmente uccisa da quel sistema mafioso che lei stava denunciando. Fu il momento in cui si sentì totalmente sola. E lo fu veramente!Quella giovane ragazza così tanto coraggiosa fu abbandonata da quelle Istituzioni che invece avrebbero dovuto aiutarla. Decise di farla finita col mondo a Roma, in quella città dove si sentiva al sicuro, il 26 luglio 1992 buttandosi dal settimo piano di un palazzo di viale Amelia.

Dov'erano quelle Istituzioni che ci ripetono di rispettare, di voler porre fine al fenomeno mafioso? Rita Atria è morta in solitudine ma il suo sacrificio ha smosso le coscienze. Suo malgrado è diventata famosa: la gente ha iniziato ad aprire gli occhi sul suo suicidio, ma anche su tanti altri omicidi irrisolti, su alcuni personaggi "rispettabili" dalle amicizie alquanto particolari, sui processi farsa, sugli insabbiamenti delle prove.

"Una rosa per Rita Atria", così lo slogan con il quale l'Associazione Antimafie Rita Atria ha voluto ricordarla. Senza il clamore mediatico di cui godono tante altre Associazioni Antimafia, Rita Atria è stata ricordata da chi non cerca il clamore così come non lo cercava lei, leggendo alcuni brani de suo diario e le sue poesie proprio sulla sua tomba. Certo mi sarei aspettata un minimo di partecipazione da parte della popolazione di Partanna che ahimè non c'è stato. Fa ancora così tanta paura questa ragazzina? Fa più paura da morta che da viva? Unica scusante che posso trovare è che fosse un giorno lavorativo e quindi tanti sono stati impossibilitati a partecipare.

Mi lascia perplessa che vi siano stati tanti studenti (si intende prima del Covid) provenienti dal nord d'Italia che durante le gite scolastiche si sono recati nei luoghi e sulla tomba di Rita Atria e che invece da qualsiasi parte della Sicilia, del paese stesso di Partanna, gli studenti non sono invogliati a conoscere di più su quello scricciolo di soli 17 anni che ebbe il coraggio di collaborare con la Giustizia.

Il prossimo appuntamento per l'Associazione con lo slogan "Mi chiamo Rita" si terrà a Roma, il 26 luglio alle ore 18 in quella via Amelia che vide precipitare il suo corpo. Concludo queste righe con il pensiero espresso da Rita Atria: "Forse un mondo onesto non esisterà mai ma chi ci impedisce di sognare. Forse se ognuno di noi prova a cambiare. Forse ce la faremo"

Elena Manzini

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