Triscina sabbia d’oro interviene sull’arresto dell’amministratore della Cogemat

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
20 Agosto 2020 10:38
Triscina sabbia d’oro interviene sull’arresto dell’amministratore della Cogemat

Eravamo certi che prima o poi, qualcosa sarebbe emersa sul caso Triscina. Del resto parecchi erano stati i moniti lanciati, ma non tutti avevano voluto ascoltare. Nemmeno quando erano stati sollevati taluni aspetti su inadempimenti procedurali connessi al reato di bancarotta fraudolenta a carico del general manager della Cogemat Srl (reato che, secondo le norme del nuovo Codice Appalti e dell’ANAC, avrebbe dovuto fare emergere inequivocabili violazioni ai principi di affidabilità e di onorabilità) o sulle indisturbate modalità legate all’attività di gestione e smaltimento dei rifiuti.

Ma ecco che inaspettatamente recenti notizie rese note dalla stampa portano la famosa località di Triscina alla ribalta, facendo emergere nuovi aggiornamenti sul caso Bucaria e sull’arresto dell’imprenditore trapanese sul quale era già pendente una sentenza di condanna per bancarotta fraudolenta. Questi i recenti fatti di cronaca. Fatti che inevitabilmente fanno tornare alla mente le parole che nel febbraio 2020 il Presidente regionale di Legambiente aveva detto parlando di Triscina e delle demolizioni … "bisogna rispettare le leggi e la Cogemat Srl se ha vinto il bando è perché era tutto in regola” !!! Ma agli occhi dell’opinione pubblica resta ancora aperta una questione di fondo.

L'allegra gestione delle opere pubbliche dove le modalità di affidamento pare continuino a contrapporre il rispetto della legalità ad azioni e/o forme di strumentalità interessata. “Niente di nuovo sotto il cielo della Cina e tutto va bene” diceva Mao Tse-Tung, ma qui siamo a Castelvetrano dove circostanziati accadimenti che in altri tempi avrebbero destato non poco interesse, sono invece passati in sordina senza suscitare la curiosità e l’indignazione di alcuni soggetti "sensibili". Di Triscina e delle demolizioni eseguite dalla ditta Cogemat di Trapani è improvvisamente calato un silenzio di tomba, nessuno ne parla più! Già, perché è quello che non sarebbe dovuto succedere, ma che invece è successo.

L’arresto del general manager della Cogemat Srl, ditta aggiudicataria dell’appalto milionario per le demolizioni delle 85 case a Triscina, è uno SCHIAFFO morale nei confronti di chi quotidianamente lotta per il rispetto della giustizia e per l’affermazione della legalità nel territorio che ha dato i natali al superlatitante matteo messina denaro. Siamo ancora all’anno ZERO. L’indifferenza e la falsa retorica spesso raccontata da quell’antimafia di facciata, non ha certo aiutato la nostra città a riscattarsi del tutto dal fenomeno mafioso! Avviare percorsi di legalità vuol dire impegno, azioni concrete ma soprattutto obiettività, quella stessa che educa le coscienze al rispetto e all’osservanza delle regole e non permette di far passare (per come invece è successo in consiglio comunale lo scorso giugno che ha respinto la proposta Prot.

n. 2218/2020 per l’istituzione della commissione d’indagine sul caso Triscina) messaggi sbagliati di una LEGALITA’ che non determina occasioni di sviluppo, ma becere compiacenze. Se la legalità che si dice di avere affermato è quella che oggi ci ha ricondotto all'arresto dell'imprenditore Bucaria, allora preferiamo essere etichettati come i “paladini dell’ambiente” anziché “produttori di carne impegnati in una campagna per i diritti degli animali”. Pertanto, alla luce dei recenti fatti accaduti, chiediamo al sindaco Alfano quali azioni intende attuare per contrastare ”l’ombra di Matteo Messina Denaro" in un settore strategico quale quello delle Opere pubbliche, anche a seguito delle affermazioni fatte alla presenza del giornalista Lirio Abbate, durante la presentazione a Marinella di Selinunte del libro “U siccu”.

F.to: L’associazione Triscina Sabbia d’Oro

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