Triscina Sabbia d’Oro interviene sul nuovo finanziamento per le demolizioni e sullo smaltimento degli sfabbricidi

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
27 Gennaio 2021 16:53
Triscina Sabbia d’Oro interviene sul nuovo finanziamento per le demolizioni  e sullo smaltimento degli sfabbricidi

Dopo un ragionevole periodo di sospensione dei lavori di demolizione con a seguire anche l’arresto dell’imprenditore e general manager della Cogemat S.r.l. Matteo Bucaria, Triscina torna ancora alla ribalta. Ma questa volta pare per annunciare una “bella notizia”! Infatti, come da propria agenda politica, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Alfano ha fatto le corse per divulgare la notizia di avere ottenuto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un contributo a fondo perduto di €.

524.301,25 che è pari al 50% di € 1.048.602,50 del costo totale richiesto per la demolizione di n. 31 immobili. Soldi che saranno assegnati al Comune di Castelvetrano a condizione che “il restante 50% sia a carico del bilancio comunale o di eventuali fondi di cui l’Ente già dispone”, per come riportato nel provvedimento ministeriale agli atti pubblicato. E allora se le cose stanno in questo modo, viene da chiedersi:

  • il Comune di Castelvetrano ha nel proprio bilancio la disponibilità del restante 50%, avendo già chiesto un’anticipazione di cassa alla tesoreria comunale di 3 milioni di euro per la demolizione di 85 case a Triscina?
  • oppure è un altro milione di euro che andrà a sommarsi ai precedenti 3 milioni di euro concessi in prestito al comune di Castelvetrano per la sottoscrizione dell’Accordo Quadro del 5 ottobre 2018 con la ditta Cogemat S.r.l.

    di Trapani?

  • ed inoltre per i principi di trasparenza e correttezza amministrativa come sono stati utilizzati i 3 milioni di euro appaltati all’impresa Cogemat S.r.l. con contratto del 5 ottobre 2018?
Una cosa però appare certa, allorquando il sindaco Alfano in una dichiarazione rilasciata alla stampa del 27 gennaio 2020 e parlando delle demolizioni di Triscina definì “molto generico” l’Accordo Quadro firmato all’impresa Cogemat di Trapani. Certo, trattasi di dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino che laddove non fossero state seguite da utili correttivi di natura contrattuale, lascerebbero aperte molte maglie e tra queste anche quella riconducibile alla richiesta da parte della ditta Cogemat di “importanti” somme a titolo di risarcimento per gravi danni in termini economici arrecati all’impresa appaltatrice delle opere, pena la rescissione del contratto stipulato il 5.10.2018.

Una storia singolare oseremo dire! Non fosse altro perché malgrado le continue nostre segnalazioni i lavori sono andati avanti come se nulla fosse mai accaduto. Con invece un’attività di smaltimento dei rifiuti da demolizione alquanto allegra e con sfabbricidi conferiti in discariche non autorizzate e/o parzialmente autorizzate piuttosto che in regolari impianti di recupero. E ancora pozzi d’acqua, fosse imhoff, fondazioni in cemento armato ect. non regolarmente smaltiti ma lasciati nel sottosuolo delle case demolite per cui, di fatto sussistono delle economie di spesa che potrebbero essere state accantonate.

Ma allora se queste “economie” ci sono realmente state e accertate dall’amministrazione comunale, perché chiedere altri soldi allo Stato? Che fine hanno fatti i 3 milioni di euro dell’accordo Quadro per demolire le 85 case di Triscina? Pertanto alla luce di codesti ultimi avvenimenti, ci chiediamo se ciò che fino ad oggi è accaduto sulla nota questione delle “demolizioni a Triscina” sia realmente frutto di mere coincidenze o l’epilogo di un’ingegnosa e fine orazione latina? Non è nostra intenzione “inquinare i pozzi” della legalità, anzi! Quello che chiediamo alle Autorità Giudiziarie competenti è invece un necessario intervento di accertamento e di verifica degli atti afferenti l’Accordo Quadro affinchè nell’esecuzione e nella gestione di grossi appalti pubblici (come è quello delle demolizioni a Triscina) non abbia a ripetersi il fenomeno dell’infiltrazione nella P.A.

di interessi malavitosi e/o di permeabilità dell’Ente a particolari influenze esterne che nulla hanno a che fare con il rispetto della legge e della legalità. Nessuna strumentalità interessa perché il nostro auspicio è quello di concorrere a restituire legalità, dignità e giustizia ad un territorio troppo spesso preda di “avvoltoi” e “falsi moralizzatori” che proprio per il delicato ruolo Istituzionale che rivestono dovrebbero per primi osservare e rispettare le leggi dello Stato.

Come dire, se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi. Ma se qualcun altro pensa di farsela franca provi a ricontare le schede allegate al decreto di finanziamento da 500 mila euro per la demolizione delle 31 case abusive di Triscina, e nel fare appello alla propria onestà intellettuale valuti con scienza e coscienza se restare ancora in sella o se scendere da cavallo! Avviare percorsi di legalità vuol dire non essere ricattabili, ma soprattutto godere di grande obiettività, quella stessa che educa le coscienze al rispetto e all’osservanza delle regole e non permette di far passare messaggi sbagliati di una LEGALITA’ che non determina sviluppo e crescita, ma solo sporco business e becere compiacenze.

La legalità è un principio a cui tutti dobbiamo rispondere!   Comunicato Stampa  L’associazione Triscina Sabbia d’Oro      

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