Non solo numeri: storie di donne, storie di violenza

25 novembre: il ricordo delle vittime di femminicidio in provincia

25 Novembre 2024 16:02
Non solo numeri: storie di donne, storie di violenza

Sono 99 le donne uccise in Italia dal primo gennaio al 18 novembre del 2024. Una strage silenziosa, un'emergenza nazionale che continua a mietere vittime. Ogni tre giorni, in media, una donna perde la vita per mano di un uomo e spesso il carnefice ha le chiavi di casa. Vittime di un non amore, malato, tossico. Un fenomeno che negli anni non ha risparmiato neanche la provincia di Trapani. Storie di donne, vite interrotte, vuoti impossibili da colmare.

Storie che non avremmo mai voluto raccontare.

L’ultima vittima in provincia di Trapani è Anna Elisa Fontana, di 49 anni, assassinata nel settembre del 2023 a Pantelleria. Il compagno, dopo averla cosparsa di liquido infiammabile, le ha dato fuoco all’interno della loro abitazione al culmine di una lite. La quarantanovenne venne trasferita al civico di Palermo dove morì dopo alcuni giorni di agonia.

Impossibile dimenticare il sorriso di Marisa Leo, 39 anni, responsabile marketing di un’azienda vinicola del trapanese. Marisa è stata uccisa il 6 settembre del 2023 a fucilate dall’ex compagno, Angelo Reina, che poi si è tolto la vita. Si era allontanata da quell’uomo, aveva denunciato. Sperava in un rapporto sereno per amore della figlioletta, ma non è bastato a salvarle la vita.

Come non è bastato a Maria Amatuzzo, di 29 anni, uccisa la vigilia di Natale del 2022 a Marinella di Selinunte dal compagno, di 30 anni più anziano, Ernesto Favara. Maria, mamma di due figli, voleva chiudere quella relazione fatta di abusi e violenze. La sua vita è stata spezzata con dodici coltellate.

La stessa sorte è toccata a Anna Manuguerra, assassinata nel 2016 dal marito Antonino Madone. Anna, stanca di anni di umiliazioni e maltrattamenti, aveva avviato una causa di separazione. Ma durante un’ennesima lite, Antonino la colpì con 23 coltellate, per poi presentarsi in un ristorante sporco di sangue, dove confessò il delitto.

A gennaio 2020, Rosalia Garofalo è stata uccisa dal marito Vincenzo Frasillo, dopo tre giorni di violenze in una villetta isolata di Mazara del Vallo. Rosalia, già debilitata da un’ischemia, era stata picchiata ripetutamente e infine accoltellata sette volte. Anche lei aveva cercato di allontanarsi, di denunciare.

Poi c’è la storia di Daniela Lagumina, vittima di un macabro omicidio avvenuto a Castelvetrano. Il marito, Gino Damiani, l’ha accoltellata nel sonno e poi si è tolto la vita.

Facendo un ulteriore passo indietro nel tempo ricordiamo Uwaida Bose, assassinata nel 2013. La giovane nigeriana, mamma di due gemelli viveva a Palermo dove lavorava come parrucchiera. LA sera si spostava a Trapani dove si prostituiva per saldare il debito nei confronti di chi l’aveva fatta arrivare in Italia. Il suo corpo venne ritrovato la mattina del 24 dicembre nei pressi del cimitero di Custonaci. Il responsabile, ad oggi, non è stato individuato.

Nel 2012, il caso di Maria Anastasi ha sconvolto l’intero territorio. Incinta al nono mese, Maria è stata uccisa a colpi di pala dal marito, Salvatore Savalli, e dalla sua amante, Giovanna Purpura. Dopo averla brutalmente assassinata, i due hanno dato fuoco al suo corpo nelle campagne trapanesi. Questo omicidio rappresenta uno dei crimini più efferati mai registrati nella zona.

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