La famiglia del capitano pilota Fabio Antonio Altruda, che ha perso la vita nel tragico incidente aereo dello scorso 13 dicembre a Birgi, ha presentato un esposto alla Procura di Trapani ritendendo che la "causa dell'incidente sia da imputare ad un'avaria del velivolo dovuta ad omessa o cattiva manutenzione".
Il capitano era partito in mattinata da Birgi insieme ad un altro Eurofighter nell'ambito di una missione operativa (non esercitazione) con direzione Istrana (Treviso) e nel pomeriggio stava facendo rientro in base.
Secondo quanto riferito dal compagno di volo, il maggiore pilota Andrea Maida, «il disastro è avvenuto subito dopo aver lui stesso constatato visivamente che il capitano Altruda aveva regolarmente aperto i carrelli del velivolo in preparazione dell'atterraggio allorquando improvvisamente precipitava al suolo».
Sull'incidente sono state aperte 3 inchieste. Oltre a quella dei magistrati di Trapani, infatti, c'è un'inchiesta interna dell'Aeronautica Militare dall’Ispettorato per la Sicurezza dell’Areonautica che si occupa specificamente di disastri aerei e una della Procura militare di Napoli su una eventuale ipotesi di distruzione di bene militare.
Intanto, la famiglia ha chiesto che le scatole nere - custodite dell'Aeronautica e destinate in Inghilterra dove ha sede il centro in cui i caccia vengono costruiti - vengano analizzate da tecnici diversi dall'amministrazione militare per evitare possibili conflitti di interessi.
Fonti dell’Aeronautica Militare all’ANSA dichiarano: «Da parte nostra c’è la massima trasparenza, collaborazione e piena fiducia nella magistratura».