Ricorre oggi il 57° anniversario del terremoto che, nella notte tra il 14 ed il 15 gennaio 1968, colpì il territorio del Belice, compreso tra le province di Trapani, Agrigento e Palermo, provocando 296 morti, più di 1000 feriti e quasi 100.000 sfollati .
Il recente sciame sismico che ha interessato l'area negli ultimi giorni ha riportato alla mente quei drammatici giorni. Sulla vicenda interviene l'Ordine degli Architetti che ricordando il disastroso sisma elenca i principi fondamentali per ridurre gli effetti disastrosi di tali eventi: verificare e monitorare la resistenza al sisma e la stabilità strutturale delle infrastrutture e degli edifici strategici; introdurre il fascicolo fabbricato, quale strumento per monitorare l’efficienza strutturale del patrimonio edilizio esistente; dotare tutti i comuni della provincia di apposito piano di emergenza e promuovere la cultura della protezione civile nei confronti dei cittadini e soprattutto dei ragazzi, introducendo nei programmi da svolgere nelle scuole secondarie di primo e secondo grado con delle ore dedicate alla conoscenza delle regole da adottare, in caso di eventi calamitosi, per la salvaguardia della pubblica incolumità e per il soccorso della popolazione.
“Richiamare alla memoria il sisma del 1968 – afferma il presidente dell’Ordine, Rino La Mendola che ha ricordato il contributo offerto dagli architetti di Agrigento nel rilievo e censimento dei danni prodotti dai terremoti che si sono succeduti, dal 2009 al 2016, in Abruzzo, in Emilia Romagna e in Centro Italia.– con l’obiettivo di alimentare la memoria degli effetti devastanti dei terremoti e l’importanza della cultura della prevenzione e della protezione civile.
Il nostro Ordine è pronto a collaborare con gli istituti scolastici e con le amministrazioni dei Comuni ricadenti nelle zone a rischio sismico elevato, mettendo ancora una volta a disposizione della società civile le conoscenze e la professionalità degli architetti per organizzare momenti informativi e formativi in materia di prevenzione e di pronto intervento in caso di eventi sismici”. Oggi a distanza di quasi 60 anni cosa è stato fatto per una completa ricostruzione mai peraltro avvenuta? Nel frattempo Gibellina è stata proclamata Capitale dell’Arte Contemporanea 2026 e si continua a parlare di sviluppo della Valle del Belice, vedi un recente incontro a Santa Ninfa dove erano presenti anche onorevoli siciliani, eurodeputati ed ex ministri.
Francesco Mezzapelle