Sulle Province, il Governo Schifani ci riprova con le elezioni di secondo livello

Schifani sta incontrando vari leader , sul piatto l’attuazione della Riforma Delrio e poi un rimpasto di Giunta

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
09 Febbraio 2024 17:14
Sulle Province, il Governo Schifani ci riprova con le elezioni di secondo livello

Dopo la clamorosa bocciatura all’ARS del voto diretto per le Province (l’art.1 che prevede l’elezione da parte dei cittadini dei presidenti delle Province), provocata dalla presenza di una quindicina di franchi tiratori nella maggioranza grazie allo strumento del voto segreto, il Governo Schifani corre ai ripari per non fallire in uno dei punti salienti del programma elettorale. Il Governatore siciliano ha infatti iniziato un giro di consultazioni con i rappresentanti dei partiti di maggioranza per rimediare a quanto accaduto mercoledì a Palazzo dei Normanni.

Nelle scorse ore ha avuto un colloquio con l’ex governatore e attuale leader dell’MPA Raffaele Lombardo. Così è emersa la possibilità, nell’attesa della riforma a livello nazionale, di dare seguito alla Riforma Delrio che prevede per le Province l’elezione di secondo livello per mettere fine alla lunghissima stagione dei commissariamenti degli stessi enti che hanno provocato, come dimostrato, notevoli disagi nella gestione dei vari territori. In pratica –secondo la Delrio- il presidente della Provincia sarebbe eletto dagli amministratori dei singoli Comuni.

Nel frattempo prende corpo la creazione di un apposito tavolo di confronto, tra i leader della maggioranza, che si riunisca periodicamente per discutere e condividere l’azione di governo a supporto del presidente della Regione. Schifani nella mattinata di oggi aveva incontrato Saverio Romano, coordinatore di “Noi Moderati” per un’analisi dell’attuale situazione politica. Ieri lo stesso Governatore ha avuto a Palazzo dei Normanni un faccia a faccia con il presidente dell'Assemblea regionale siciliana Gaetano Galvagno attraverso il quale i due hanno preso atto che la bocciatura del Ddl sulle province sia da imputare a “franchi tiratori” appartenenti a diverse forze politiche e non a un solo gruppo parlamentare come si pensava in un primo tempo Schifani e Galvagno hanno concordato sul fatto che incidenti del genere non accadano più, pena la caduta dello stesso Governo della Regione.

Francesco Mezzapelle 

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza