Scoperto un importante affresco nella chiesa di San Domenico

Nel corso dei lavori per un'infiltrazione è venuto alla luce un affresco del 600 di Orazio Ferraro

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
25 Gennaio 2022 14:36
Scoperto un importante affresco nella chiesa di San Domenico

La storia dell’arte è spesso costellata da episodi fortuiti che portano alla scoperta di preziose gemme che altrimenti sarebbero rimaste nascoste.

E così è avvenuto anche in quest’occasione presso la Chiesa di San Domenico a Castelvetrano, altrimenti nota come la cappella Sistina di Sicilia, dove un’infiltrazione d’acqua ed un incidente occorso ad un muratore hanno permesso di scoprire un affresco risalente al 1600 ed attribuibile ad Orazio Ferraro.

A raccontarci i fatti il geometra Ignazio Palermo, una vita tra lavoro presso gli uffici tecnici del comune e la passione per la pallacanestro, che lo portarono a fondare una gloriosa società che arrivo a disputare anche la serie C, e che da quando è andato in pensione ha deciso di dedicarsi anima e corpo alla divulgazione delle nostre bellezze. Lui, insieme a tanti volontaricome Gianni Polizzi ed altri,  tiene aperta la chiesa e racconta agli affascianti visitatori la storia di questo incantevole scrigno che custodisce i preziosi stucchi di Antonino Ferrara da Giuliana ed è il mausoleo del Magnus Siculus, Carlo d’Aragona.

“Qualche mese fa, grazie alla donazione di un parrocchiano avevamo fatto restaurare il prezioso crocifisso ligneo che si trovava nella cappella Lombardo, proprio all’ingresso della chiesa- ci dice Palermo- nel frattempo a causa di un infiltrazione nel tetto cominciarono a registrarsi degli episodi di forte umidità e così decidemmo, d’intesa con il parroco Don Giuseppe Undari, di fare intervenire i muratori per le riparazioni.”

E qui , per quegli strani arabeschi del destino, accade l’impensabile, l’’operaio scendendo dalla scala mette un piede in fallo e rovina addosso alla copertura in legno, risalente al 1700 circa che rivestiva l’altare. Passata la paura per la rovinosa caduta, che per fortuna non ha avuto conseguenze, gli astanti si accorgono che quell’altare nasconde qualcosa. Avvisata la Soprintendenza, che da il via libera allo smontaggio, emerge un affresco che raffigura la Deposizione di Gesù. A questo punto, dopo l’ok della Soprintendenza, parte il minuzioso restauro che è stato curato dall’esperto Michele Sottile di Castelbuono e che ha riportato all’antico splendore un dipinto databile attorno agli inizi del ‘600 e che è chiaramente attribuibile ad Orazio Ferraro che visse a Castelvetrano fino al 1643 ed era figlio del bene noto Antonino autore dei capolavori custoditi all’interno della chiesa.

Alessandro Quarrato

Foto gallery

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza