Rossella Messina: L’Ismett una struttura d’avanguardia che ha salvato la vita di mia madre

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
18 Maggio 2020 07:59
Rossella Messina: L’Ismett una struttura d’avanguardia che ha salvato la vita di mia madre

Durante questo lungo periodo di quarantena, non è vero che il mondo si è fermato, nelle case di ognuno di noi ci sono stati momenti di grande difficoltà e momenti di disperazione. C’è chi ha perso il lavoro, c’è chi a causa del corona virus si è visto strappare un amico, un parente , un genitore, un figlio. Durante la mia quarantena, piena di difficoltà economiche, il dolore più grande è stato sapere che la mia mamma aveva un tumore al pancreas, e nessuno di noi poteva stare li in ospedale con lei, allora ogni attimo il pensiero mio, di mia sorella e di mio fratello, era solo per lei.

La tecnologia ci ha aiutato tanto, ma non poterla stringere e farle sentire il nostro affetto è stato molto penoso. La mia mamma oggi è tornata a casa sua e ha voluto scrivere una lettera che io fedelmente riporto: “Della mia città, Palermo, si raccontano quasi sempre cose che la denigrano. Io, Maria Di Cristina, oggi vi voglio raccontare ciò che con tanto dolore fisico e morale, ho passato nel periodo del Coronavirus. Il 10 marzo, durante la notte, avverto dolori e prurito in tutto il corpo e mi sono recata al pronto soccorso di Villa Sofia, dalle prime indagini , vengo ricoverata per problemi alla colecisti, mentre le indagini diagnostiche rivelano che la situazione è più grave, poiché una massa tumorale ostruisce le vie biliari.

Il primario di chirurgia generale, il dottore Mirabella, insieme al dottore Lupo, si mettono in contatto con l’ISMETT, da quel momento vengo dimessa dalla struttura di Villa Sofia e inizio la diagnostica all’ISMETT . Durante il mio soggiorno di  di 21 giorni a Villa Sofia ,tutti medici, e in particolare il dottore Mirabella,e il dottore Lupo, tutto lo staff infermieristico,  la caposala Patrizia, gli oss e anche i dipendenti della ditta di pulizie, mi hanno dimostrato tanto affetto, in un momento di isolamento dagli affetti familiari, e io li ringrazio dal profondo del cuore.

Il 16 aprile vengo ricoverata all’ISMETT. Innanzitutto mi fanno il tampone per accertarsi che io non abbia il corona virus, e la mattina del 17 aprile  alle 7,30 entro in sala operatoria , il mio è stato un lungo intervento, sono potuta rientrare in camera solo in serata. Il primario di chirurgia addominale il dottor Gruttadauria e il dottor Di Francesco hanno eseguito con cura il mio intervento molto complesso e delicato, li ringrazio di cuore e insieme a loro voglio ringraziare il primo medico che ho conosciuto all’ISMETT il dottore Calamia, il quale con molta cura e gentilezza mi ha descritto e spiegato quello che io avevo e il complesso intervento che avrei subito illustrandomi i rischi a cui sarei potuta andare incontro.

La sua cordialità e umanità mi hanno trasmetto serenità e fiducia nei medici. L’ISMETT è una struttura ospedaliera all’avanguardia, medici preparati con una grande umanità. I giorni a seguire dell’intervento, sono stati molto dolorosi e traumatici per me, ma tutti i medici, Gruttadauria, Di Francesco, Calamia, Bonsignore, Ricotta, Seidita, non mi hanno mai abbandonata riuscivano a sollevare il mio animo e la mia grande difficoltà. Ringrazio tutti, lo staff infermieristico, di cui ricordo i nomi di Claudio,  Romilde, Roberto, Vincenzo, Luisa, Sara, Vincenzo, Vito, Mimmo, gli oss tra cui Marcello, Vito, Eleonore, Alessandro, Graziella, i fisioterapisti e gli psicologi.

Tutti in qualche modo mi sono stati vicino e mi hanno fatto sentire al sicuro anche lontano da casa ogni giorno facevano la videochiamata a mia figlia per farle sapere i miei progressi e il mio stato di salute. Questo l’ho voluto scrivere perché durante il periodo del Coronavirus Vorrei che nessuno dimentichi che ci sono altre malattie, da non dimenticare. Ho vissuto questo brutto periodo con grande serenità per amore dei miei tre figli. Ora sono in convalescenza a casa mia, dovrò abituarmi al mio nuovo stomaco, ma sono una donna forte ce la farò.

Nella mia città, Palermo, abbiamo una grande struttura ospedaliera con avanzate tecnologie e un’efficiente organizzazione, e soprattutto una grande attenzione e cura dell’ammalato e della sua famiglia. Io sono tornata a casa, e piano piano tornerò alla normalità, auguro lo stesso a tutti gli ammalati”. Con fede, la mia mamma, Maria. Rossella Messina

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