Richiesta di calamità naturale per la crisi del comparto olivicolo. Enza Viola continua la sua battaglia

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
01 Ottobre 2019 09:03
Richiesta di calamità naturale per la crisi del comparto olivicolo. Enza Viola continua la sua battaglia

La stagione olivicola castelvetranese sarà completamente al di sotto delle più negative previsioni a causa della situazione climatica con le eccessive piogge cumulate dal  mese di settembre 2018 fino al  31maggio 2019   (mm700) e la  relativa umidità che hanno determinato il diffondersi  di diverse malattie fungine come l’occhio di pavone e la piombatura delle foglie degli uliveti, malattie che si sono  manifestate  in primavera con defogliazione , ingiallimento e caduta delle foglie compromettendo inevitabilmente la produzione .

Le piogge persistenti , l’umidità  relativa   e le temperature fredde verificatesi nella  seconda e terza decade del mese di  Maggio 2019, durante la fase fenologica della fioritura e allegazione( fase iniziale dello sviluppo dei frutti successiva alla fioritura),  hanno ostacolato l’atto fecondativo, con  poca mobilità del polline e  scarsa ricettività dell’ovario del fiore  e procurato  la riduzione della produzione olivicola quasi del 70% rispetto all’annata agraria 2017/2018.

Recentemente anche il comune di Partanna  ha  approvato una mozione , durante il consiglio comunale dello scorso 23 settembre, per la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità a seguito dei danni provocati dai cambiamenti climatici sulla produzione agricola e in particolare il settore olivicolo. La prima a sollevare il problema fu però la consigliera comunale di Obiettivo Città, Enza Viola, che lo scorso 1 luglio presentò  una mozione al presidente del consiglio Patrick Cirrincione, che venne poi approvata alla fine del luglio scorso e che portò già nei primo giorni di agosto un funzionario dell’ispettorato regionale per l’agricoltura a fare le prime verifiche.

  “Diventa indispensabile la dichiarazione dello stato di calamità naturale  per consentire agli operatori del mondo dell’agricoltura di richiedere le agevolazioni e gli eventuali contributi a fronte dei gravi danni subiti. Il comparto agricolo del nostro territorio è già in forte sofferenza per le numerosi crisi di mercato che l’hanno attanagliato in questi anni- afferma la Viola- sono contenta che dopo la nostra a azione anche altri comuni vicinori stiano portando avanti la battaglia per l’ottenimento di questi benefici per il comparto agricolo.

Pertanto appare opportuno l’attivazione degli  articoli 5 (Capo II  Interventi compensativi  favorire la ripresa dell’attività produttiva)  e  6( Procedure di trasferimento alle regioni di disponibilità del Fondo Solidarietà Nazionale) del decreto legislativo  del  29 Marzo  2004 n.102 che fa riferimento agli  Interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole attingendo al FSN(Fondo Solidarietà Nazionale) al fine di favorire la ripresa economica e produttiva delle imprese agricole, nei limiti dell’entità del danno accertato e nei termini previsti dagli  orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato nel settore agricolo”.

Come può lo Stato intervenire a sostegno del comparto? Nello specifico  possono essere concessi i seguenti aiuti  in forma singola o combinata, scelta delle Regioni, tenuto conto dell’esigenza e dell’efficacia dell’intervento, nonché delle risorse finanziarie disponibili: contributi in conto capitale fino all’80% del danno accertato sulla base della produzione lorda vendibile ordinaria del biennio precedente; prestiti ed ammortamento quinquennale per le esigenze di esercizio dell’anno in cui si è verificato l’evento dannoso e per l’anno successivo da erogare a tassi agevolati, proroga delle operazioni di credito agrario; agevolazioni previdenziali”.

   

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