Oggi torna a riunirsi il Consiglio comunale di Partanna. Fra i punti all’ordine del giorno vi è la questione dell’ufficio del Giudice di Pace (Ufficio mantenuto ai sensi dell'art. 3 del D. L.vo n. 156 del 7 settembre 2012) , unico presidio di legalità sul territorio rimasto nel comune di Partanna, dopo la chiusura della sezione distaccata del Tribunale di Marsala. Da qualche anno questo Ufficio però verte in una situazione di forte precarietà sia dal punto di vista strutturale che organizzativa.
Il problema ormai è importante su più livelli: e sul personale, legato al Comune di Partanna, e gestionale, legato al Tribunale di Sciacca e, da un po’, anche sul piano strutturale, cioè relativo all’immobile che ospita il Giudice di Pace, problema anche questo legato al Comune di Partanna. Di fatto per dove è allocato (vedi foto di copertina), al momento è nella via XX Settembre, l’Ufficio convive con uffici del Comune ed è al momento un cantiere aperto per lavori iniziati ed ancora in corso, e questo ha reso sempre più difficile l’erogazione del servizio.
Difficoltà percepita anche dagli avvocati: lavoro di cancellerie e udienze sono diventati sempre più difficili. Il personale, dipendente comunale, soffre su due fronti in quanto non viene adeguatamente formato per poter svolgere lavoro di cancelleria all’altezza dell’Ufficio e, altro fronte, sul fronte mansione svolte/ contratto di lavoro e retribuzione. Questi lavoratori allocati presso l’ufficio inizialmente per poco tempo si trovano adesso ad avere sulle spalle tutto. Che lo vogliano o no, che lo sappiano fare oppure no.
Per dovere di chiarezza si precisa che l’ufficio del giudice di pace offre il servizio per più comuni: Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Santa Ninfa e Gibellina. Al momento il problema sembra essere sospeso. A dover trovare efficaci soluzioni non solo il sindaco di Partanna, Nicola Catania, ma anche il Tribunale di Sciacca, nella persona del suo presidente dott. Antonio Tricoli. Ad oggi il problema sembra essere sospeso. Anche il consiglio comunale si è mosso sollevando la questione con varie interrogazioni (vedi in particolare quella congiunta presentata nell’agosto del 2018 dal vice presidente del Consiglio comunale, Mimma Amari, e dal consigliere Maria Bianco, entrambe avvocati) ma di fatto niente si è davvero ottenuto perchè la questione migliorasse e trovasse reale soluzioni.
Oggi che l’ufficio del Giudice di Pace deve logisticamente spostarsi il problema si sta acuendo al punto che la minoranza ha chiesto, presentando un ordine del giorno, un consiglio comunale ordinario ad hoc in cui di discutesse della questione. Cosa succederà? Quale sarà la sorte dell’ufficio e del personale? Francesco Mezzapelle
